Si scatena il dibattito: le interviste, i commenti, le critiche…

PATERNO’. Suggerimenti che spesso sfociano nelle critiche, più o meno costruttive. A volte più che costruttive denigratorie, fini a se stesse. Ma ci sta pure, purchè non si leda l’immagine di chi ha avuto coraggio di metterci la faccia, per chi ha lavorato mettendo al servizio della cittadinanza una rassegna di pareri su un tema scottante che negli ultimi tempi tiene banco a Paternò.

Ieri abbiamo pubblicato una serie di interviste legate al tema del possibile arrivo degli immigrati a Paternò, ponendo ai nostri intervistati una domanda “Disponibili o  no all’accoglienza?”. Un video, quello postato sulla nostra pagina ufficiale,  visualizzato innumerevoli volte e che ha raggiunto oltre venti mila persone, centinaia di condivisioni e likes. E poi non sono mancati i tanti commenti, in contrasto o in armonia con quanto dichiarato dai cittadini intervistati. Ebbene, molti di questi hanno badato più che al contenuto, alla forma.

In particolare chi da una parte ha criticato i soggetti intervistati (“avete intervistato solo over 80” scrive qualcuno)  dall’altra,  invece, chi ha avuto da ridire  sul modo di esprimere o formulare il proprio punto di vista.  Commenti del tipo “Ignoranti” o ancora “Perché non intervistavate altri giovanotti al Salvatore Bellia”  – formulati peraltro da utenti che, grazie agli organi di stampa hanno trovato strumenti per poter rivendicare i propri diritti (vedi caso Qè) – lasciano, purtroppo, l’amaro in bocca.

Il nostro lavoro è stato svolto in piena mattinata nelle vie principali della città. Abbiamo chiesto il parere a chiunque incrociassimo, senza selezioni, riscontrando una forte diffidenza, rifiuto nel voler esprimere la propria opinione dinanzi ad una videcamera. Abbiamo chiesto anche il parere ai giovani, che non hanno voluto esprimere la loro, veloci, invece, una volta dietro una tastiera, a trovare le parole.  Sono stati gli anziani (e non i vecchi) a rispondere al nostro quesito, senza filtri, senza paure ne vergogna.

Ci hanno messo la faccia, hanno parlato col cuore, ci hanno permesso di farvi parlare, dire la vostra, di formulare delle riflessioni utili (aldilà di quelle meno utili se non alla critica fine a se stessa) su un argomento importantissimo nei confronti del quale i cittadini intervistati hanno più o meno risposto allo stesso modo di come probabilmente avrebbe fatto un giovane ovvero orientando le loro perplessità su due filoni: il lavoro (che manca) e la sicurezza.

Quello ero uno spaccato reale, semplice, genuino della società paternese. L’opinione di tutti  è importante, dai grandi ai più piccoli. Certo è che non possiamo costringere nessuno a sentirisi a proprio agio dinanzi ad una videocamera.

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