Conoscere l’ ”Altro” per non avere paura

De Sanctis

In un clima internazionale si è svolta, il 23 novembre 2017, la Conferenza-dibattito voluta dalla preside, dell’Istituto F. De Sanctis di Paternò, prof.ssa Santa Di Mauro. L’incontro promosso nell’ambito del Progetto POF – Storia del Nord Africa e del Medio Oriente ha visto come protagonisti la prof.ssa Otared Haidar docente presso l’Oriental Institute di Oxford e il Regista Almohannad Heidar Docente di Arte drammatica presso Higher Institute (Siria). La resa in lingua italiana è stata possibile grazie all’intervento delle prof. Sebastiana Cutuli (per la Lingua francese) e dalla prof.ssa Linda Cotugno (per la Lingua inglese), organizzatrice peraltro dell’evento. La prof.ssa Caterina Bruno, in apertura, ha brevemente ripercorso le tappe fondamentali della storia della Siria, dalla presenza romana, ai mandati Sykes-Picot, fino agli ultimi eventi drammatici che hanno coinvolto la Siria in uno scontro bellico di insolite proporzioni.

Un messaggio di pace, non di odio o di rivendicazione da parte di chi soffre, questo il tema su cui insistono i giovani intellettuali siriani, che si fanno promotori della necessità di normalità, pur vivendo un’esistenza precaria in un Paese in guerra. La prof.ssa Haidar, attraverso l’analisi delle opere dei giovani siriani, ha voluto sottolineare come la Siria non sia poi così diversa dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, che la medesima matrice culturale unisce e non divide la Siria dall’Italia o da altri Paesi europei. La proiezione del film Sky, del regista Almohannad Heidar, ha rapito i giovani studenti del De Sanctis, che alla fine del cortometraggio hanno sollevato al regista interessanti domande, veicolate dalle lingue inglese e francese, dimostrando di aver apprezzato e compreso il messaggio del film, che volutamente non affronta il tema della guerra, ma si sofferma sulle conseguenze che la guerra traccia sulla vita di tutti i protagonisti, vittime passive di una realtà che lascia senza parole.

Il silenzio forse potrà, in un futuro prossimo, essere promotore di una nuova era di pace, dal momento che tanto, forse troppo, è stato detto su una guerra che non riusciamo a spiegarci per atrocità e coinvolgimento di attori. (testo inviato dalla prof.ssa Caterina Bruno)

 

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