Lotteria Paradiso: la Fortuna aiuta i parcheggiatori

Che vuol dire “spero sia uno del posto”. Ma cos’è, razzismo geografico quello che induce i titolari delle ricevitorie baciate dalla popolarità e decine di clienti-giocatori ad augurarsi che il colpo milionario lo abbia fatto uno di loro? Quest’anno il vincitore della Lotteria Italia si è palesato subito: è un parcheggiatore di Pinerolo. “Quasi mi veniva un infarto – ha commentato a caldo aggiungendo che “per me un milione di euro è troppo. Quei soldi li do a mia figlia”.

Metti che dalle parti di Pinerolo fosse passato nei mesi scorsi un catanese, un romano o un milanese e avesse deciso di tentare la fortuna comprando un biglietto della lotteria. Se il tagliando acquistato fosse stato quello aggiudicatario del bottino milionario, perché uno di loro non avrebbe dovuto meritarsi il montepremi? Strana concezione abbiamo della fortuna se, per accettarla, dobbiamo circoscriverla in un perimetro amico. Si sa che la Dea è bendata (com’è noto, invece, la sfiga ci vede benissimo), lasciamo quindi che vada dove la porta il cuore. Che ributtante, poi, l’appello universale fatto “urbi et orbi” al vincitore: aiuti, almeno, i bisognosi.

Una sola volta, in vita mia, ho visto accadere l’impossibile: un posteggiatore catanese (non sono i gobbi, quindi, a portar fortuna ma i parcheggiatori) dopo una vincita sostanziosa realizzata assieme ad altri amici distribuì una paccata di soldi ad alcuni cittadini poveri per davvero. Fece tutto in silenzio e raccontò la cosa solo a fatto avvenuto. “Sono uno magnano, io” disse di sé e mai sfondone grammaticale fu così gradito. Mi dicono che il grand’uomo sia morto anni fa. In Paradiso, tutti quelli che parcheggiano un’auto, gli lasciano delle mance miracolose.

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