L’acheoclub di Belpasso riscopre la figura di Federico II di Svevia

“In viaggio con Federico II di Svevia” è il tema dell’incontro tenuto dalla professoressa Agata Teresa Motta nella biblioteca comunale di Belpasso. L’incontro organizzato dal dirigente alla cultura del Comune di Belpasso, Gianni De Luca e coordinato dalla presidente dell’Archeoclub D’Italia sede di Belpasso , Maria Rosa Vitaliti. All’incontro hanno partecipato attivamente il gruppo archeoclub giovani della Scuola Media Martoglio: Diane Longo, Desiree’ Costanzo, Irene Stissi e Carla Guzzetta. Secondo la prof.ssa Motta “Federico II fu un grande protagonista del suo tempo, audace innovatore, la sua azione ha abbracciato interessi universali ed attuali ancora oggi che vanno da quello militare e politico a quello giuridico culturale e naturalistico”.

L’autrice, prof.ssa. Agata Teresa Motta ha precisato inoltre che l’opera oggetto dell’incontro è corredata da tre schede relative alla genealogia materna, paterna di Federico II di Svevia, rievocando, attraverso le diapositive proiettate sullo schermo, i momenti più importanti della vita dell’imperatore tra cui la promulgazione della Costituzione di Melfi e la nascita della Scuola poetica siciliana.

A rendere ancora più vivo il ricordo di Federico II i giovani dell’archeoclub di Belpasso hanno recitato alcuni brani: Carla Guzzetta ha letto un sonetto attribuito a Federico II “Oi lasso non pensai sì forte mi paresse…“, Diane Longo ha letto la prima poesia d’amore di Cielo d’Alcamo “Rosa fresca aulentissima”, Desiree’ Costanzo ed Irene Stissi hanno riproposto alcuni versi di Giacomo da Lentini, il primo poeta della letteratura italiana ed il più alto esponente della Scuola poetica siciliana, a cui si deve la creazione del sonetto più diffuso: “Io m’agio posto in core a Dio servire…”.

Continuando un rapido viaggio nello spazio l’autrice ha illustrato i castelli dalla Svevia alla Conca d’oro, realizzati o ristrutturati da Federico II, proiettandone in contemporanea le relative foto. Un vero e proprio viaggio alla riscoperta di Federico II, che la professoressa Motta ha voluto concludere ponendo l’accento sul motto “Bisogna fare senza attendere” così da essere da esempio per le giovani generazioni affinché capiscano che la tenacia, il non arrendersi mai ai primi ostacoli, e la forza di volontà sono valori che possono portare al successo nella vita.

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