Catania dalle mille bellezze nel Calendario 2019 della Guardia Costiera: autore il fotografo Fabrizio Villa (VIDEO)

E’ del fotografo catanese Fabrizio Villa la “firma” del calendario 2019 della Guardia Costiera, istituzione che festeggia i 30 anni. Per ambientare gli scatti il fotogiornalista catanese ha scelto la sua città e i suoi luoghi più belli che incantano lo sguardo.
Il Calendario della Guardia Costiera verrà presentato ufficialmente venerdì 23 novembre alle ore 20.00 nel corso di una cerimonia che si terrà nel Teatro Massimo Bellini di Catania. A venderlo sarà l’Unicef e le strutture collegate, il ricavato andrà in beneficenza.
Il Corriere Etneo vi propone il video del backstage relativo alle settimane di lavoro per la realizzazione del calendario. Clicca qui per vedere il video.

Fabrizio Villa: “Impegno e umanità fanno onore a quelle divise”.
Ho voluto realizzare queste fotografie a Catania e nei suoi dintorni, non soltanto perché questa è la mia terra, ma perché questi luoghi, che a me sono cari, sono stati il teatro di tanti salvataggi di vite umane in cui la Guardia Costiera, come sempre, ha profuso energie, impegno, umanità e facendo onore a quelle divise che ora illustrano i dodici mesi dell’anno.

Le ho volute immergere in questo paesaggio dall’indiscutibile bellezza perché Catania, con il suo porto e con il suo aeroporto dove ha sede uno dei nuclei aerei del corpo, è oggi un luogo strategico per l’attività della Guardia Costiera.

Luoghi simbolo della Sicilia come il piccolo porto dei Malavoglia ad Aci Trezza, dove il catanese Giovanni Verga ha ambientato la vicenda della famiglia di pescatori più nota della letteratura. O il Teatro antico di Taormina, emblema di quel patrimonio archeologico, anche sommerso, di cui l’Italia è ricca e che il Nucleo operatori subacquei della Guardia Costiera contribuisce a recuperare e salvaguardare.
Ma anche i simboli della mia città: il Duomo, il Teatro Bellini, la Badia di Sant’Agata, un cuore pulsante incorniciato dall’Etna, colonna del cielo – come lo definì il poeta Greco Pindaro nel V secolo a. C. – che guarda il Mediterraneo e le Isole Eolie. Un omaggio al paesaggio – naturale, urbano, artistico -, uno sfondo perfetto per questi ritratti di persone normali che fanno un lavoro speciale. Le donne e gli uomini della Guardia Costiera, con le loro divise. Uniformi diverse che simboleggiano funzioni diverse, tutte al servizio della collettività, per la tutela di chi in mare naviga, lavora, vive. Ventinove volti di donne e uomini che per me rappresentano i volti di tutti gli 11 mila membri di questo grande equipaggio italiano.

Il Comandante Generale Giovanni Pettorino (Ammiraglio Ispettore Capo): “Impegno quotidiano per chi dal mare trae vita”.
A trent’anni dall’istituzione della Guardia Costiera, componente tecnico- operativa del Corpo, e a cento dalla militarizzazione delle Capitanerie di porto, dodici scatti di Fabrizio Villa che presentano agli italiani il lato umano della Guardia costiera e i veri volti di chi ne fa parte: donne e uomini in uniforme che, come in un viaggio nel tempo, attraversano oltre un secolo e mezzo di storia e di esperienza, per proiettarsi in un futuro fatto di rispetto per la vita e per il mare e di impegno quotidiano verso chi dal mare trae vita, lavoro e passione.
I loro sorrisi aperti, sinceri e pieni di entusiasmo sono un punto di incontro tra i cittadini e il loro amore per il mare. Volti che rappresentano e impersonano chi, tra gli undicimila donne e uomini del Corpo, ogni giorno indossa le stellette per onorare compiti tra i più gravosi e al contempo più preziosi e imprescindibili delle Istituzioni: salvaguardare la vita umana, tutelare il patrimonio ambientale del Mediterraneo, garantire la sicurezza della navigazione e dei trasporti, sostenere la crescita dei porti e dell’economia dell’intero Paese.
Sono responsabilità che trovano linfa nelle tradizioni marinaresche e nel patrimonio di ideali e di coraggio che sono l’essenza dello spirito del Corpo.
Uniformi e valori che uniscono le donne e gli uomini della Guardia Costiera, in un calendario d’autore, quello del 2019, che vuole raccontare la grande famiglia di cui – tutti e ciascuno di noi – facciamo parte.”

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