Adrano, Mancuso lascia Salvini? Tante domande dopo l’abbandono di Drago

Ora che Filippo Drago, sindaco di Aci Castello, ha annunciato l’intenzione di voler lasciare la Lega di Matteo Salvini, anche l’ex sindaco di Adrano Fabio Mancuso farà la stessa cosa? La domanda è legittima se è vero che da molti anni i due esponenti politici – ex deputato nazionale il primo, ex deputato regionale il secondo – condividono un percorso politico comune. Insieme lasciarono anni fa l’Udc dopo avere portato migliaia di voti nel granaio democristiano e, in tempi più recenti, insieme hanno indossato la felpa leghista sposando la causa salviniana.
L’ascesa di Salvini a leader indiscusso della Lega “nonsolopadana” e il boom di popolarità scaturito dopo la nomina a vice premier e ministro dell’Interno nel Governo gialloverde autorizzavano a pensare ad un ruolo di primo piano di Drago e Mancuso nello scacchiere prossimo venturo degli assetti leghisti in Sicilia e a Catania in particolare.
“Ad alcuni amici a cui, nei giorni scorsi, ho confidato la mia intenzione di abbandonare la Lega pur essendone tesserato, sono sembrato folle” ha scritto ieri in un post sui social il sindaco Filippo Drago.
“Mi hanno detto: ma come, vai via dalla Lega proprio adesso che è il primo partito in Italia? Ma come, lasci il partito oggi che è al governo e, domani, che lo potrà essere con il centro destra dove hai sempre militato? A tutti ho risposto che nella vita la dignità vale più di un salto sul carro del momentaneo vincitore. E come ho scelto in modo dignitoso di sposare la causa di Matteo Salvini, nella consapevolezza di aver fatto a suo tempo la scelta giusta da autonomo e mai da subalterno, con altrettanta dignità voglio lasciarla andando via a testa alta sempre cosciente di esser stato sincero e corretto”.
Lo scontento di Drago nasce dallo “stop” imposto ai ‘soliti noti’ dal commissario della Lega in Sicilia, il sottosegretario di Stato Stefano Candiani. Sulla scorta di queste indicazioni, il coordinatore dei salviniani nella Sicilia orientale, Fabio Cantarella, ha avviato nel territorio catanese un’opera di reclutamento saltando a piè pari i volti già conosciuti per scommettere invece su facce nuove.
Questo spiega il fermento dentro e fuori i consigli comunali di molti comuni catanesi – Paternò, Adrano e Biancavilla, solo per fare un esempio – dove molti esponenti politici muoiono dalla voglia di indossare la felpa salviniana. E ad Adrano cosa succederà? Torniamo al quesito di partenza. Dentro la Lega adranita, rappresentata in Consiglio comunale da 3 esponenti, c’è movimento. Come ha annunciato il Corriere Etneo settimane fa, la consigliera Irene Cinardi ha optato per un percorso autonomo assieme al proprio gruppo di riferimento, lontano dal leader Mancuso. Quest’ultimo, forte di un buon rapporto con chi detiene le chiavi della Lega ad Adrano – i fratelli Caltabiano – per ora resta dov’è. Non seguirà l’amico Filippo Drago: non lascia la Lega, quindi. Mancuso preferisce, per il momento, concentrarsi sulla partita tutta adranita dell’approvazione del Bilancio in Consiglio comunale. Con il nuovo anno deciderà poi se restare con il “Capitano” o se cercare un nuovo leader di riferimento.

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