Catania, storia di Carmelo ex “sepolto vivo”: “Chi conosce il bene sa cos’è il male”

sepolto

Oggi, sabato 1 dicembre, nella puntata di ‘A Sua Immagine’ in onda alle 15.55 su Rai1, Lorena Bianchetti incontra Carmelo che racconta le sue due vite. L’infanzia in un paese della provincia di Catania: la vita di strada, i furti di sigarette, le fughe dai collegi, fino alla fuga verso il Nord dove perfeziona la sua educazione da “criminale” e diventa un vero e proprio boss, il più cattivo di tutti. Arrestato la prima volta a 15 anni, viene condannato nel 1991 all’ergastolo ostativo (“fine pena mai”), per reati legati alla criminalità organizzata: omicidio, associazione mafiosa, delitti contro il patrimonio. Seguono gli anni durissimi del carcere, del 41 bis, dell’Asinara, dell’isolamento. Ma ogni naufrago aspetta una zattera. Ecco la seconda vita di Carmelo: fatta dai libri, dallo studio (entra in carcere che aveva la quinta elementare ed esce che ha tre lauree) e dall’incontro “fatale” con don Oreste Benzi e Nadia della comunità Giovanni XXIII. Con Nadia, a cui Carmelo ha dedicato un libro dal titolo “Angelo SenzaDio”, nasce un’intensa e profonda amicizia. Ed è proprio a Nadia che don Oreste Benzi, pochi mesi prima della sua scomparsa, lascerà in eredità la battaglia per quelli che chiamava i “sepolti vivi”: gli ergastolani, perché “chi crede nell’uomo non può credere che l’uomo sia irrecuperabile”. Oggi Carmelo, che con una sentenza storica ha ottenuto la libertà vigilata, presta servizio come volontario aiutando i bambini disabili presso la comunità papa Giovanni XXIII a Bevagna. Guarda al passato senza sconti di pena e vive questa seconda esistenza consapevole che solo quando conosci il bene… capisci cos’è il male. Questa puntata, prima e seconda parte, andrà in replica su Rai1, la domenica dalle sei alle sei e trenta.

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