Mafia, nuovo pentito parla di Ciancio Sanfilippo: “Martiddina” racconta di falso attentato

squillaci

Le richieste di prove documentali da parte della Procura generale e del collegio di difesa e il deposito del verbale delle dichiarazioni da parte del Pg del nuovo pentito Francesco Squillaci (nella foto piccola, tratta dalla trasmissione Nemo diffusa YouTube) hanno caratterizzato, ieri, la prima udienza del processo in Corte d’appello a Catania contro il provvedimento di sequestro e confisca dei beni di Mario Ciancio Sanfilippo disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale. I giudici si sono riservati di decidere nella prossima udienza, fissata per il 15 gennaio prossimo.

Squillaci, inteso ‘Martiddina’, sconta l’ergastolo nel carcere di Opera di Milano per avere ucciso, il 27 luglio del 1992, l’ispettore della Squadra Mobile Giovanni Lizzio.

Il neo pentito ha raccontato ai magistrati di un finto attentato ai danni di Mario Ciancio Sanfilippo. Secondo quanto riferisce sarebbe stato Francesco Mangion – tra il 1989 e il 1990 – a prospettare al padre di Squillaci – Pippo – l’ipotesi di un falso attentato contro Ciancio perché questi potesse apparire come una sorta di vittima di mafia. Il “camuffamento” era reso necessario dal fatto che in quel periodo la magistratura indagava già sul conto Ciancio Sanfilippo.

Il ricorso contro la sentenza di primo grado era stato depositato dagli avvocati Carmelo Peluso, Francesco Colotti e Nerio Giuseppe Diodà. Il sequestro finalizzato alla confisca per beni stimati in complessivi 150 milioni di euro è stato chiesto dalla Procura Distrettuale ed eseguito il 24 settembre dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Catania. Tra i beni interessati dal provvedimento, oltre a conti correnti e immobili, vi sono il quotidiano ‘La Sicilia’, la maggioranza delle quote della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ di Bari, due emittenti televisive regionali, ‘Antenna Sicilia’ e ‘Telecolor’, la società che stampa quotidiani Etis e la Simeto docks concessionaria di pubblicità e affissioni. Il Tribunale ha nominato amministratori giudiziari Angelo Bonomo e Luciano Modica per garantire la continuazione dell’attività del gruppo.

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