Bronte, M5S avvia mozione di sfiducia contro il sindaco: “Calanna faccia atto d’amore e si dimetta”

“Il sindaco di Bronte Calanna faccia un atto d’amore nei confronti della città e rassegni le dimissioni. Non può tenere una intera comunità ostaggio della propria vicenda giudiziaria”. E’ quanto afferma al Corriere Etneo la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Bronte Valeria Franco che stamattina sull’argomento ha tenuto una conferenza stampa nella sede del Movimento, in piazza Castiglione, assieme ai rappresentanti regionali del M5S, Francesco Cappello e Jose Marano. Assieme a lei c’era anche Giuseppina Ruocco che domani si insedierà ufficialmente come consigliere del Comune di Bronte, al posto del dimissionario Antonio Leanza.
La consigliera “grillina” di Bronte ha preannunciato la presentazione di una mozione di sfiducia che domani sarà depositata all’ufficio di presidenza del Consiglio comunale.
“E’ una mozione aperta a tutti i consiglieri che la vogliono sottoscrivere, – spiega Valeria Franco – nella speranza che sia lo stesso sindaco Graziano Calanna (arrestato il 30 novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta Aetna della Procura di Catania, si trova ancora ai domiciliari, sospeso dalle proprie funzioni dal Prefetto ndr.) a fare un passo indietro. Bronte vive una situazione paradossale: ha un vice-sindaco che non è stato eletto dai cittadini e un sindaco sospeso, con un provvedimento che può durare fino a 18 mesi”.
L’esponente del M5S spiega le ragioni dell’iniziativa volta a indire nuove elezioni. “Abbiamo atteso la decisione del Tribunale del Riesame che ha confermato, il 22 dicembre scorso, la misura cautelare.
Va sottolineato che il nostro non vuole essere un attacco alla persona, ma una presa di coscienza perché il sindaco Graziano Calanna non può materialmente svolgere le proprie funzioni. Ecco perché si chiede ai consiglieri di rimuovere questo ostacolo e al diretto interessato di dimettersi”.
Perché la mozione di sfiducia possa essere approvata c’è bisogno che la mozione di sfiducia sia firmata da almeno 13 consiglieri comunali sui 20 che compongono il Consiglio. A fare la conta dei rappresentanti dell’Assemblea cittadina c’è, sulla carta, una divisione perfetta tra maggioranza e opposizione: 10 consiglieri da un parte e 10 dall’altra.
La mozione di sfiducia parte da 2 voti, quello dell’esponente del M5S e, come si diceva, della nuova consigliera Ruocco che stamattina ha voluto presenziare alla conferenza stampa.
Dalle altre forze d’opposizione e, soprattutto, dalla maggioranza di governo non c’è alcun commento all’iniziativa dei 5 Stelle.
“E’ un silenzio assordante, quello che circonda questa vicenda” osserva Valeria Franco.
L’attesa per la mozione di sfiducia non dovrebbe andare oltre una settimana, il tempo di capire se c’è davvero una volontà allargata, da parte delle forze politiche, di chiudere questa esperienza amministrativa traumaticamente interrotta da un’inchiesta della magistratura.

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