Bronte, “transazioni sospette” secondo l’ex consigliere Leanza: accuse all’amministrazione

Accuse ben precise vengono mosse dall’ex consigliere comunale di Bronte Antonio Leanza nei confronti dell’amministrazione Calanna. Leanza, presidente della Commissione Bilancio, si è dimesso il 2 gennaio scorso.
Leanza tira in ballo due accordi transattivi per denunciarne l’irregolarità e per spiegare come parte della sinistra sia stata silente davanti a tutto questo. Ecco il testo del comunicato inviato al Corriere Etneo da Antonio Leanza.

Le due transazioni del Comune di Bronte con il vice sindaco Messina e con il suocero del sindaco, Sig. Bonaventura, non solo rappresentano due eclatanti passaggi di un sistema più ampio messo in campo dall’ amministrazione Calanna per procurare vantaggi a singoli soggetti, ma anche la base del raggiungimento di ritrovati equilibri politici in seno al consiglio comunale ed alla maggioranza.
La transazione Messina, come altri provvedimenti agevolativi dell’amministrazione Calanna, chiariscono definitivamente il perché una parte della “sinistra responsabile brontese” abbia definitivamente sotterrato l’ascia di guerra con la Giunta Calanna. La definizione dei contenziosi tra il vice sindaco Messina e il comune di Bronte in ordine al pagamento di alcune parcelle professionali, peraltro da lui sollecitate anche nel corso del 2017 , pochi mesi prima dell’ingresso in giunta del Messina, sono la chiave per la ritrovata pace nella coalizione, dopo l’annunciata e minacciata adesione ad una mozione di sfiducia al Sindaco.
Tutte situazioni che dovrebbe far riflettere il gruppo dirigente PD brontese ed i cittadini che hanno dato fiducia.

Nella transazione con il Sig. Bonaventura il Comune ha la chiara responsabilità di non aver preteso la restituzione delle intere somme, oltre le spese dei vari gradi di giudizio e le spese legali, dopo avere ottenuto in due gradi giudizio la revoca del decreto ingiuntivo a suo tempo promosso dal ricorrente Bonaventura. In questa transazione si prefigurano reati.
Si comprendono adesso le difficoltà e la reticenza dell’amministrazione a fornire la documentazione ai “fastidiosi consiglieri comunali” che chiedevano chiarezza e trasparenza sulla vicenda: parte della documentazione in alcuni casi è carente o addirittura non esiste, le carte hanno ancora la polvere o sono ben dormienti e introvabili negli archivi dei vari uffici. Cosa molto grave è che non esiste alcuna istruttoria legale, da parte dello staff dell’Avvocatura in ordine all’opportunità ed al reale vantaggio economico a transare per l’Ente.
Ecco che emerge la vera natura degli atti: sono transazioni politiche!
Chiediamo al segretario comunale Bartorilla di fare definitivamente chiarezza sulla vicenda , prima che si pronuncino altri autorevoli organi di secondo livello, di esprimersi circa il conflitto di interesse e l’incompatibilità in capo all’Ing. Messina sia rispetto agli atti esistenti sia in ordine all’ art. 78 del Tuel.

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