Sanità, al Nord si assumono ginecologi in pensione ‘a gettone’: Scollo: “Otto mila specialisti in meno”

La cicogna in estate non va in ferie. “Lo sappiamo bene, per questo la programmazione si fa da inizio anno per garantire” gli incastri “che consentono di assicurare il servizio h24 alle pazienti e permettere ai ginecologi di andare in ferie. Certo, in questo periodo sarà necessario qualche sacrificio, anche perché i reparti di Ginecologia scontano una grave carenza di specialisti. Una situazione particolarmente difficile al Nord, dove per fare le guardie si stanno assumendo a gettone i pensionati”. Parola di Paolo Scollo, direttore della Ginecologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania e past president Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), sentito dall’AdnKronos Salute sulla carenza di specialisti in Italia che, sommata all’effetto ferie, rischia di far saltare in estate il precario equilibrio su cui si regge il Servizio sanitario nazionale. “Si è passati da una pletora di ginecologi – racconta Scollo – che nei decenni passati rischiavano la disoccupazione, e sono stati costretti a spostarsi al Nord per cercare lavoro, a una drammatica carenza che ha colpito tutte le specialità, inclusa la nostra. Già adesso, secondo le stime, sono 8.000 gli specialisti in meno nel nostro Paese, che sconta una grandissima carenza di ginecologi”. Nel mirino errori di programmazione che “si fanno sentire soprattutto in alcune regioni, e in alcune città”.

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