Adrano, dure condanne agli uomini del clan Santangelo: 19 anni al boss, 20 ai suoi luogotenenti

La mannaia delle condanne si abbatte sugli uomini del clan Santangelo-Taccuni di Adrano, l’articolazione criminale che fa riferimento al clan catanese Santapaola-Ercolano. Ieri sera il Giudice dell’udienza preliminare Giovanni Cariolo ha emesso la sentenza nell’ambito del processo con rito abbreviato. Tutti condannati con pene variabili tra i 4 e i 20 anni di reclusione. Le pene più severe sono state inflitte ai luogotenenti del boss Alfio Santangelo: 20 anni a Nino Crimi, Salvatore Crimi, Gianni Santangelo, Antonino Bulla, Vincenzo Bulla.
Al capo del clan Taccuni, Alfio Santangelo, sono stati inflitti 19 anni e 3 mesi.
Sei anni e 4 mesi all’ex poliziotto Francesco Palana, 8 anni a Nicola Mancuso, il giovane condannato pochi giorni fa all’ergastolo per l’omicidio della ragazza biancavillese Valentina Salamone. Assoluzione piena per Marco Ricca, difeso dall’avv. Francesco Messina. Nicolò Trovato è stato condannato anche al risarcimento dei danni – valutati in 520 mila euro – in favore delle parti civili.
“Per la posizione di Ricca Marco – commenta l’avv. Messina – non nascondo la piena soddisfazione per aver dimostrato fin dal primo momento l’estraneità del ragazzo alle accuse contestate e questa situazione è emersa limpidamente già dal tribunale della libertà che ha annullato la misura cautelare già sui gravi indizi ordinandone la scarcerazione”.

Gli esponenti dell’organizzazione mafiosa sono tutti in carcere perché coinvolti nella maxi-operazione della Polizia del gennaio dello scorso anno denominata “Adranos”.
Un rastrellamento che ha messo in ginocchio la cosca grazie anche alle dichiarazioni di vari pentiti di mafia, molti dei quali un tempo legati all’organizzazione: Antonino Zignale, genero di Giuseppe La Mela (uno dei condannati); Valerio Rosano, ‘collaborante’ dal settembre del 2017 e destinatario di un macabro messaggio: le carte listate a lutto con il suo nome e la sua effigie affisse sui muti della città di Adrano; Gaetano Di Marco, esponente del clan Scalisi, cosca locale riferibile ai “Laudani-Mussi i’ ficurinia” storicamente rivale della cosca Santangelo; Giuseppe Liotta, uomo dei due clan in tempi diversi; Francesco Musumarra, del clan Morabito-Rapisarda di Paternò, le cui dichiarazioni sono state valutate per la prima volta nell’ambito dell’inchiesta ‘Adranos’; Salvatore Paterniti Martello, del clan Santangelo; Mirko Presti; Carmelo Aldo Navarria del clan Santapaola-Ercolano di Belpasso come Antonino Prezzavento e Gianluca Presti.

Questo l’elenco dei nomi e delle condanne irrogate:
Antonino Bulla, 20 anni, Vincenzo Bulla, 20 anni, Nino Crimi, 20 anni, Salvatore Crimi, 20 anni, Nicolò D’Agate, 13 anni 6 mesi e 20 giorni, Antonino Foti, 8 anni e 36 mila euro di multa, Salvatore Foti, 20 anni, Rosario Galati Massaro, 11 anni 4 mesi, Tindaro Giardina, 4 anni 8 mesi e 24 mila euro di multa, Antonino La Mela, 13 anni e 4 mesi, Giuseppe La Mela, 17 anni e 4 mesi, Nicola Mancuso, 8 anni, Vincenzo Nicolosi, 10 anni 2 mesi e 20 giorni, Francesco Palana, 6 anni 4 mesi e 34 mila euro di multa, Andrea Palmiotti, 10 anni 2 mesi e 20 giorni, Salvatore Piccolo 4 anni e 8 mesi e 24 mila euro di multa, Angelo Pignataro, 8 anni, Maurizio Pignataro, 14 anni 9 mesi e 23 giorni, Antonino Quaceci 18 anni, 6 mesi e 6 giorni, Salvatore Quaceci, 8 anni, Nicolò Rosano, 13 anni e 4 mesi, Vincenzo Rosano, 14 anni, 9 mesi e 23 giorni, Salvatore Sangrigoli, 10 anni 2 mesi e 20 giorni, Alfio Santangelo, 19 anni, 3 mesi e 3 giorni di reclusione, Gianni Santangelo, 20 anni, Biagio Trovato, 8 anni, Nicolò Trovato, 13 anni, Dario Valenti, 4 anni e 8 mesi e 24 mila euro di multa, Ignazio Vinciguerra, 10 anni, Antonino Carbonaro, 10 anni 2 mesi e venti giorni, Mariano Fichera, 11 anni e 4 mesi.

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