Paternò, l’ex Mangano ribatte al sindaco Naso: e c’è chi propone un pubblico confronto tra i due

Una sfida a singolar tenzone tra due sindaci, uno in carica – Nino Naso – e un ex che ha governato per una sola legislatura, Mauro Mangano. Per adesso è solo un’idea. A lanciare la proposta suI social è un politico paternese di razza, Mimmo Galvagno ex Dc, a commento del lungo post pubblicato da Mangano dopo avere letto l’autodifesa accorata del suo successore Naso. L’attuale primo cittadino si è detto favorevole ad abbassare le tasse dopo aver inasprito l’Irpef (i manuali di Economia lo battezzeranno ‘Il Paradosso di Paternò”). Mangano, che l’ultima volta aveva detto timidamente la sua scrivendo poche righe e postando una sua foto durante un momento di raccoglimento spirituale, ieri ha spiegato con ironia di voler interrompere la meditazione orientale per entrare nel merito di ciò che ha scritto il suo successore. Il commento è abbastanza lungo, a dire il vero, ma vale la pena seguirlo passo passo. Fa piacere soprattutto che Mangano abbia deciso di abbandonare il ‘digiuno’ di parole fin qui praticata anche da quasi tutto il Partito Democratico, camuffato nella giunta Naso assieme a pseudo-leghisti e a ‘fratelli italiani’. Ora tocca a Naso dire se accetta o no l’idea di un pubblico confronto con il suo predecessore Mangano.

Ecco la lunga nota di Mauro Mangano:

Capita, per fortuna molto raramente, che l’attuale sindaco tenti di dare spiegazioni tecniche alle sue scelte amministrative. E puntualmente succede che sia impossibile capire queste spiegazioni, risolvendosi in generiche accuse al passato e lamenti sulle difficoltà di amministrare, miste a vaghe affermazioni di successi della sua amministrazione.
Quelli che fanno opposizione al sindaco sono, a suo dire “malfattori e opportunisti”. Un po’ esagerato. Quelli che la facevano alla mia amministrazione, secondo me, erano solo bugiardi e opportunisti. E lo sono ancora, a leggere quello che scrivono. Mi piacerebbe sapere, infatti, come questa amministrazione sta investendo i risparmi ottenuti con le decine di pensionamenti di questi ultimi due anni. Ogni dipendente costa mediamente al bilancio comunale 28/30.000 euro e i pensionati dal 2017 ad oggi sono stati davvero decine. La spesa del personale, ad occhio e croce, dovrebbe essere diminuita di un importo superiore a quello dei tre punti di irpef che il consiglio aveva abbassato qualche mese fa. Perchè questo risparmio non basta? Sempre dal 2017 (contratto stipulato dall’amministrazione Mangano) l’illuminazione pubblica a led dovrebbe garantire un risparmio sui costi complessivi di fornitura di energia e manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione. Non basta nemmeno questo?
Nei 5 anni precedenti, la mia amministrazione ha proceduto, pazientemente, alla liquidazione, o all’inizio delle liquidazioni, di alcune transazioni dovute a cause perse negli anni di Failla il cui pagamento era stato rinviato irresponsabilmente. Le entrate del bilancio erano quindi impiegate anche nel pagamento di queste somme che progressivamente sono state saldate. Dopo due ani ancora non capisco invece quali sono i nuovi debiti di cui parla il sindaco Naso, posto che i debiti sono spese fatte senza copertura economica, non le spese fatte da pagare con i soldi regolarmente presenti in bilancio.
Mi sarei aspettato dal sindaco un minimo di indicazioni sul trend delle entrate e delle spese, per capire da dove nasce lo squilibrio. Le entrate da concessioni edilizie, oneri e simili, sono aumentate o diminuite? La riscossione della tassa sui rifiuti è aumentata o diminuita? La spesa del personale di quanto è diminuita? La gestione dei cimiteri che ha proposto lui con tanta forza, sta producendo costi e disservizi o risparmi e qualità? La riforma della macchina amministrativa è servita anche per razionalizzare la spesa del personale o solo per promuovere qualche amico/a e rimuovere qualche dipendente competente ma poco servile? Se noi cittadini avessimo questi dati potremmo capire da dove nasce lo squilibrio.
Ed anche a cosa serviranno i soldi delle nostre tasse. La mia amministrazione, a quanto pare, li spendeva in “attività ludiche” (sto ancora mobilitando le mie risorse di comprensione lessicale per capire quali possono essere delle “attività ludiche” fatte a spese del comune) e spettacoli. Quali? Quanto sono costate?
La verità è che i soldi delle nostre tasse verranno spese, tra l’altro, per pagare dei consulenti che devono fare il lavoro che possono fare i nostri dipendenti che però il sindaco ha traferito o lasciato trasferire, per pagare le feste luminose (l’ultima S. Barbara dell’amministrazione Mangano costò al comune 20.000 euro circa, le nasofeste quasi 10 volte tanto), per fronteggiare gli oneri che l’incapacità di programmazione genera. La verità è anche che il bilancio del nostro comune era già squilibrato l’anno scorso, e le falle sono state e sono ancora, forse, coperte fittiziamente attraverso i rapporti tra comune e azienda idrica, iscrivendo annualmente nelle entrate soldi che poi nella cassa non entrano affatto e prima o poi il bluff salta fuori e c’è il rischio che sentiremo di nuovo il sindaco prendersela con il passato, le sentenze, i malfattori, gli arbitri venduti, il cambiamento climatico…

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