Paternò, pende a destra la giunta Naso: “Serve svolta con i 5 Stelle”

La giunta Naso è troppo sbilanciata destra: gli ultimi ‘aggiustamenti’ che sta per fare dentro la propria squadra di governo – l’ingresso di Salvo Tomasello e di Rosanna Natoli al posto dell’uscente Calenduccia – spostano a destra l’asse del governo cittadino. Così la pensa un rappresentante della sinistra, Giancarlo Ciatto, che ha inviato al Corriere Etneo una lettera di riflessione. La risposta delle forze alternative, secondo Ciatto, potrebbe essere ricercata in un dialogo con i pentastellati, sull’esempio di quanto sta avvenendo in ambito nazionale.
Ecco il testo dell’intervento di Giancarlo Ciatto.

Appare ormai evidente, a maggior ragione dopo l’ultimo rimpasto di giunta che ha riguardato l’amministrazione Naso, che il governo della città è totalmente spostato a destra. Altro che amministrazione civica. Al di là del vice sindaco, esponente (parrebbe) vicino alla Lega Nord, e che comunque non nasconde la sua storica appartenenza alla destra, ciò che dovrebbe saltare agli occhi di qualsiasi osservatore è la ‘golden share’ che Fratelli D’Italia detiene rispetto alla giunta. Con l’annunciato ingresso della Natoli e la presenza di Vito Rau, questo partito è (per quanto in parte lo fosse anche con Calenduccia) rappresentato con le diverse anime che lo compongono. In una parola: Fratelli d’Italia è dentro l’esperienza Naso, ancora più di prima, in una posizione primaria. Forse il lettore potrebbe chiedersi a che serve rimarcare questa questione. Serve perché fino ad ora Fratelli d’Italia ha provato a stare “dentro” tenendosi “fuori”. Vi è di più. L’attivismo di tutti i suoi esponenti, dalla deputazione nazionale, passando per quella regionale, per finire con i rappresentanti locali, ci racconta di come l’attuale dirigenza si propone di diventare attore principale alle prossime elezioni amministrative paternesi. È scontato, dunque, che questo ruolo non potrà giocarlo in alternativa al sindaco Naso, del quale è stata principale alleata, ma semmai in perfetta continuità. Non esistono, perciò, due amministrazioni ma una. Spostata fortemente a destra. Aggiungo che l’entusiasmo che trasuda per questo rimpasto, cozza drammaticamente con le reali condizioni della città. Il malgoverno, la regressione civica, culturale e morale, sono di dimensioni enormi.
Proprio per questo servirebbe una svolta: serve unire le forze. In questa direzione, anche alla luce degli sviluppi della situazione nazionale, credo che un dialogo col Movimento Cinque Stelle paternese, con i suoi rappresentanti istituzionali, possa essere praticabile. Ci si può incontrare sul terreno – non soltanto della opposizione – ma anche su quello delle cose da fare per provare a costruire un’alternativa di sistema.
A questo sistema che sta portando la città ad una lenta ed inesorabile scomparsa.

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