Adrano, vice sindaco denuncia atto di omertà: “A giovane aggredito suggerita versione di comodo”

”Non dire che sei stato aggredito, dì che sei caduto…”. A due passi dalla casa del vice sindaco di Adrano, dopo il pestaggio di un giovane da parte di un branco, la voce dell’omertà (un anonimo non identificato) ‘organizza’ la versione da offrire alle forze dell’ordine e ai soccorritori. E’ accaduto pochi giorni fa, a raccontare la vicenda è l’assessore comunale Enza Zuccarà, vice sindaco del Comune di Adrano, in un posto sul proprio profilo social. “Dovrebbe essere reato – scrive l’amministratore adranita – diffondere la cultura dell’omertà. Come possiamo pretendere un cambiamento se non si è capaci di stare dalla parte del bene e non del male? La mafia e ogni forma di delinquenza fa schifo ma l’omertà uccide. Essere omertosi significa favorire il male piuttosto che contrastarlo. Il cambiamento siamo noi, ciascuno di noi decide se cambiare o meno. E allora da che parte vogliamo stare?”
Non è chiaro se sul quanto accaduto stiano indagando le forze dell’ordine. Il vice sindaco, quella sera, si è occupato di chiamare subito l’ambulanza per soccorrere il giovane aggredito.
“Ogni anno – spiega Enza Zuccarà al Corriere Etneo – ricordiamo il giovane Rosario Ranno, ucciso da coetanei dentro la villa comunale. Il sacrificio di quel ragazzo non è servito a nulla se continuano a succedere cose del genere. Dal balcone della mia abitazione non ho visto chi ha suggerito la versione di comodo, ma ho sentito in maniera nitida le parole.
“Questi atteggiamenti – continua il vice sindaco – contribuiscono a proteggere queste forme di violenza. Dobbiamo avere la capacità di distinguere tra il bene e il male e, a testa alta, scegliere il bene. Questo vuol dire collaborare con le forze di polizia e non sentirli ostili. Dobbiamo essere noi per primi a cambiare”.

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