Paternò, da dipendenti Ipab diffida al Comune per stipendi arretrati: si attende sentenza CGA

Stanchi di aspettare il saldo di circa 60 mesi di stipendi arretrati, il personale dipendente dell’Ipab di Paternò “Salvatore Bellia” ha deciso di passare alle vie legali sollecitando l’amministrazione comunale paternese a intervenire nel rispetto di quell’accordo siglato tempo addietro tra Comune e casa di ospitalità che prevedeva l’integrazione degli stipendi a favore dei dipendenti Ipab. Un provvedimento da adottare in quanto vista la situazione debitoria dell’ente benefico, il commissario regionale Giovanni Rovito è riuscito a garantire solo una acconto mensile di circa 500 euro.

Quelli notificati dai legali del personale Ipab al Comune paternese non sono decreti ingiuntivi, come era trapelato inizialmente, ma “14 atti stragiudiziali di diffida e messa in mora”- come si legge in una nota inviata dal portavoce del sindaco Nino Naso -, con i quali si chiede che il Comune di Paternò metta ad esecuzione la sentenza emessa in primo grado dal Tar. Sentenza emessa nel gennaio del 2018 che sanciva il trasferimento del patrimonio, del personale, dei debiti del Salvatore Bellia all’amministrazione comunale paternese: il tutto in attuazione del decreto regionale, firmato nel novembre 2016, dall’ex governatore Rosario Crocetta.

Un decreto contro il quale l’allora sindaco Mauro Mangano si era opposto ricorrendo al Tribunale Amministrativo. L’ente comunale paternese aveva fatto ricorso al CGA di Palermo (Consiglio di Giustizia Amministrativa), il quale aveva discusso la questione nel dicembre del 2018: si attende il pronunciamento il prossimo 14 gennaio. “Nei prossimi giorni – ha specificato nella nota l’assessore comunale agli affari legali Rosanna Natoli – il CGA comunque si pronunzierà in secondo grado sulla vicenda.

Preme sottolineare che l’amministrazione con in testa il sindaco sta compiendo tutti i passaggi necessari affinché venga riconosciuto e garantito il diritto al lavoro e alla retribuzione, attraverso un protocollo di intesa tra Ipab e Comune di Paternò. Ai lavoratori, pur non percependo mensilmente l’intero stipendio, viene riconosciuto un acconto sulle spettanze”. ll sindaco Nino Naso ha aggiunto che il personale Ipab è stato trasferito dal governo regionale retto al Comune di Paternó, assieme a tre milioni di euro di esposizione debitoria e conseguente estinzione di tutte le Ipab siciliane. Per cui è doveroso, prima di assumere qualsiasi decisione in merito ai lavoratori, attendere il pronunciamento del CGA”.

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