Paternò, dopo il caso Sambataro Naso chiede collaborazione ai consiglieri: ma i ‘suoi’ disertano la riunione

Dopo la recente sospensione dalla carica di consigliere e di presidente del Consiglio di Filippo Sambataro da parte del Prefetto Claudio Sammartino dopo il convolgimento del cardiochirurgo nell’inchiesta della procura etnea sui falsi invalidi, il sindaco di Paternò Nino Naso ha convocato una riunione con i componenti del Consiglio comunale per cercare di trovare una intesa comune al fine di superare questo difficile momento e trovare un terreno comune di collaborazione tra la maggioranza e l’opposizione.

Alla riunione erano quasi del tutto assenti i componenti della maggioranza che sin qui ha sostenuto Naso. L’anomalia della ‘convocazione’ del Consiglio da parte del primo cittadino è stata sottolineata da Francesco Mascali, componente del movimento “Muoviti Paternò”: “Il sindaco – scrive Mascali sul proprio profilo social – alla luce dei recenti fatti di cronaca ha deciso di convocare una riunione di tutto il Consiglio comunale. Già questo rappresenta un fatto unico, visto che il Consiglio è un organo indipendente rispetto all’amministrazione e non spetta al sindaco convocare riunioni con i consiglieri.

Ma la cosa che lascia basiti – ha proseguito Mascali – è che a questa riunione erano presenti solo 14 consiglieri su 24. Dei 14 solo 2 di maggioranza e ben 12 dell’opposizione. Forse il sindaco crede di poter richiamare tutti ad un senso di responsabilità – ha concluso il componente di Muoviti Paternò – che non spetta minimamente all’opposizione. È lui che governa ed è lui che dovrebbe avere una maggioranza politica che lo sostiene. Questa maggioranza non esiste più. E se il sindaco ha veramente un minimo di senso di responsabilità deve solo prenderne atto e trarne le conseguenze”.

Dello stesso tenore una nota del gruppo consiliare Alleanza per Paternò secondo il quale è “strano che il Consiglio comunale venga convocato dal sindaco”. Ma il sindaco – si chiede Alleanza per Paternò – si rende conto che non può più governare? Lo capisce che deve fare chiarezza al suo ionterno prima di chiamare al proprio dovere l’opposizione?

Dopo la sospensione di Sambataro sarà Martina Ardizzone, vice presidente del consiglio e consigliere pentastellato a presiedere l’assise civica paternese: “Sono momenti delicati e per me, oggi, è un giorno cruciale perché prendo consapevolezza del ruolo che sarò chiamata ad assumere nel prossimo futuro. Ho sempre cercato di essere neutrale – ha detto Martina Ardizzone – durante le sedute da me presiedute e continuerò ad esserlo, a maggior ragione in un momento in cui l’istituzione che rappresento, e che tutti i consiglieri rappresentano, ha bisogno di essere protetta.

La notizia è stata uno shock per tutti, inutile ribadirlo, ma è essenziale sottolineare il distacco che il lavoro dell’assise civica deve mantenere dalle vicende che hanno colpito il dott. Filippo Sambataro, proprio perché queste non riguardano il suo lavoro consiliare e politico. Siamo istituzione e come tale dobbiamo continuare a lavorare, nel rispetto delle ideologie al suo interno. Nutro molta stima nei confronti della Magistratura – ha concluso la vicepresidente – e ne approfitto per ringraziare tutte le forze che garantiscono e difendono il rispetto della legge. Aspettiamo risvolti che chiariscano definitivamente l’accaduto ma, fino a quel momento, il Consiglio comunale non può e non deve schierarsi a favore o contro, a prescindere da chi sia il soggetto in questione”.

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