Catania, quattro persone arrestate in flagranza dalla Polizia: dentro autocarro trasportavano pezzi di auto rubata nei giorni scorsi

Personale della Squadra di Polizia Giudiziaria di questo Compartimento ha tratto in arresto ieri Andrea Caruso di anni 38, residente a Catania; Salvatore Coco, di anni 34, residente a Catania, pregiudicato; Domenico Scaravilli, di anni 32, residente a Catania; Angelo Vinci, di anni 33, residente a Catania, colti nella flagranza del reato di riciclaggio di un’autovettura rubata a Catania nel corso della notte tra il 25 e il 26 maggio scorso.

L’arresto scaturisce da un’attività investigativa avviata tempestivamente nella mattinata di ieri quando una pattuglia della Squadra di P.G. del Compartimento, transitando in questa via Galatioto, nel quartiere Picanello, notava un autocarro adibito a noleggio entrare frettolosamente all’interno di un’area privata recintata che il personale operante conosceva in quanto in passato era stata utilizzata per commettere reati relativi alla ricettazione e al riciclaggio di autoveicoli.

Insospettitasi, la pattuglia decideva di tenere sotto controllo l’ingresso del deposito, chiuso da un cancello in ferro che non permetteva di notare cosa vi fosse all’interno, e chiedeva l’ausilio di altro personale della Squadra di PG che, giunto sul posto, si predisponeva per effettuare un servizio di osservazione a distanza dai tetti dei palazzi vicini. Dall’attività di osservazione si accertava che all’interno dell’area in questione, composta da un cortile adiacente ad un piccolo deposito, quattro soggetti stavano armeggiando intorno a qualcosa che sembrava il telaio di un’autovettura, per poi accingersi a caricarla all’interno dell’autocarro che era stato visto entrare poco prima.

Una volta finite le operazioni di carico uno dei quattro soggetti si allontanava dal luogo. Nell’uscire dal cancello, tenuto sotto osservazione, questi veniva riconosciuto per CARUSO Andrea, pregiudicato noto al personale operante per i suoi precedenti specifici in materia di autoveicoli rubati. Richiusosi il cancello alle sue spalle, Caruso si allontanava a piedi lungo la via Galatioto ed in seguito veniva bloccato da altro personale.

Poco dopo gli altri soggetti riaprivano il cancello accingendosi ad uscire a bordo dell’autocarro. A quel punto si decideva di intervenire bloccando i tre soggetti, che venivano identificati per i nominati in oggetto, due dei quali, COCO e SCARAVILLI, aventi anche loro precedenti sempre connessi al traffico di veicoli rubati. All’interno dell’autocarro, risultato essere stato noleggiato dal Vinci presso una ditta locale, veniva rinvenuta la scocca di un autoveicolo che si presentava, agli occhi degli investigatori, del tutto “cannibalizzato”, essendo state smontate tutte le sue parti (motore, sedili, tappezzeria, vetri e carrozzeria).

Dagli accertamenti svolti, si appurava che il relitto apparteneva ad un autoveicolo Nissan Qashqai rubato nella notte tra il 25 e il 26 maggio u.s. in questo centro e che i predetti lo 2 stavano portando, occultato all’interno dell’autocarro appositamente noleggiato, in un luogo sicuro per farlo sparire definitivamente, insieme alle targhe del mezzo, trovate piegate ed occultate sempre all’interno del camion.

All’interno del deposito, appoggiati ordinatamente sulle pareti, venivano trovati quasi tutti i pezzi mancanti del veicolo ad esclusione del motore, presumibilmente già consegnato a qualche ricettatore.

Ulteriori approfondimenti investigativi finalizzati al rinvenimento del motore mancante portavano nella serata di ieri all’individuazione di un’area privata adibita ad officina meccanica situata a Macchia di Giarre (CT) nella disponibilità di S. M. L. di anni 30, il quale veniva trovato in possesso non del motore in questione ma di altri 4 motori risultanti appartenere ad altrettanti veicoli rubati a Catania nei mesi scorsi. Lo stesso veniva quindi denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione.

Su disposizione dell’A.G., i prime tre indagati venivano tradotti presso la locale Casa Circondariale “Piazza Lanza”, mentre il quarto, Vinci Angelo, considerato lo stato di incensuratezza, veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Sono in corso ulteriori indagini finalizzate ad individuare gli altri soggetti della “filiera” dei furti e del riciclaggio degli automezzi.

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