Adrano, Mancuso scarica il presidente del Consiglio per il sì al ‘debitone’. Di Primo: “Mio ruolo impone rispetto sentenze”

Mancuso e Di Primo

Il voto favorevole all’approvazione del debito fuori bilancio di 1 milione di euro da parte del presidente del Consiglio Aldo Di Primo ha provocato la dura reazione dell’ex sindaco Mancuso e del gruppo politico che a lui fa riferimento.

In un comunicato, inviato al Corriere Etneo, Mancuso esprime ‘smarrimento e sconcerto’ per la scelta di Di Primo e ricorda a quest’ultimo di avere contribuito alla sua elezione: “Venendo meno questo, ci riteniamo liberi e svincolati dalla responsabilità di averlo eletto”.

Ieri – scrive Mancuso nel comunicato – il Consiglio comunale ha affrontato diversi punti all’ordine del giorno, tra i vari punti c’erano dei debito fuori bilancio, questi debiti sono stati provocati dalla precedente amministrazione con danni economici che ricadono sempre nelle tasche dei poveri cittadini di Adrano.
Il Consiglio comunale – prosegue Mancuso – si è limitato a votare un atto senza far emergere chiaramente la responsabilità dei danni provocati, parliamo di migliaia di euro, ma la cosa che mi ha lasciato basito è stato il voto favorevole espresso dai renziani (forse perché corresponsabili con l’amministrazione precedente o forse per altro) e soprattutto quello del Presidente del Consiglio. Quest’ultimo voto favorevole ha provocato alla nostra parte politica smarrimento e sconcerto perché abbiamo partecipato alla sua elezione di Presidente riconoscendogli sempre un ruolo ‘super partes’, venendo meno questo ci riteniamo liberi e svincolati dalla responsabilità di averlo eletto. Non ho citato il voto di Totò perché so che opera sempre a favore della nostra amata città.
Per ultimo – conclude Mancuso – considerato che viviamo in un piccolo paese credo che questo voto, sia un voto interessato. Quest’ultimo aspetto spero sarà oggetto di attenzione, noi già lo abbiamo attenzionato e cercheremo di comprendere le motivazioni”.
Per spiegare il proprio voto favorevole, Di Primo – in una nota anch’essa inviata al Corriere Etneo – fa riferimento proprio al suo ruolo ‘super partes’ che “impone il rispetto delle sentenze passate in giudicato”.

I debiti fuori bilancio – scrive Di Primo – scaturiscono da sentenze passate in giudicato. Il Consiglio ha il compito di ratificare (o meno, qualora abbia elementi atti a contestare le sentenze dell’organo giudicante) il riconoscimento di tali debiti. Sul piano temporale, la ratifica da parte del Consiglio arriva alla fine di un processo decisionale che riguarda altri protagonisti: dall’amministrazione, ai funzionari, ai giudici. Qualsiasi ritardo possa creare un danno all’Ente, sulla base di ulteriori interessi e spese legali, è in questa fase, addebitabile al Consiglio comunale.

Tutti i riconoscimenti dei debiti fuori bilancio – prosegue il presidente del Consiglio comunale – determinano una trasmissione degli atti relativi alla Corte dei Conti che è deputata ad individuare le responsabilità sul piano economico e amministrativo. Ciò non esime il Consiglio da una valutazione politica delle responsabilità. Per questo si è deciso di istituire una Commissione consiliare di inchiesta proprio sui debiti fuori bilancio, in quanto (e qui concordo con l’on. Mancuso) non possono essere taciute le responsabilità del passato, siano esse tecniche o politiche. Proprio il mio ruolo ‘super partes’ mi impone il rispetto delle sentenze passate in giudicato, per cui il mio orientamento è quello di votare favorevolmente il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, per scongiurare ulteriori aggravi per le finanze dell’Ente.
Sul piano politico – conclude Di Primo – sarò sempre dalla parte di chi vorrà perseguire le responsabilità del disastro finanziario del nostro comune. L’on. Mancuso, sono certo, stia dalla stessa parte, per cui ritengo ci siano modi e tempi per confrontarci e chiarire le nostre posizioni”.

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