Paternò, non vale la sospensione dei 3 meloniani anti-Naso: solo uno ha la tessera di Fratelli d’Italia

Paternò, non vale la sospensione dei 3 meloniani anti-Naso: solo uno ha la tessera di Fratelli d’Italia

La sospensione dei 3 esponenti di Fratelli d’Italia – i consiglieri Marzola, Sciacca e Paternò – nei fatti vale soltanto per uno di loro.

Forse pressato da quanti volevano che FdI prendesse provvedimenti punitivi contro i 3 consiglieri ‘colpevoli’ di avere espresso – il 7 luglio scorso – il voto favorevole alla sfiducia contro il sindaco Naso, il coordinatore catanese del partito della Meloni, Cardillo, non ha controllato gli elenchi ufficiali degli iscritti.

Due dei tre consiglieri sospesi, infatti, non risultano iscritti al partito.

Si tratta di Agata Marzola e Alfredo Sciacca che non hanno mai perfezionato l’iter richiesto per formalizzare l’iscrizione. L’unico ‘sospendibile’ è Tuccio Paternò che a FdI ha aderito on line nei mesi scorsi. Secondo voci non confermate, Tuccio Paternò è stato convocato per oggi dai ‘probiviri’ del partito per essere ascoltato sulla vicenda che ha fatto deflagrare le polemiche e i dissapori.

Lo stesso consigliere comunale, però, assicura al Corriere Etneo di non avere ricevuto nessuna comunicazione in merito. E’ nulla, invece, la sospensione di Marzola e Sciacca.

La punizione ‘a spron battuto’ dei 3 consiglieri anti-Naso riferibili al gruppo di Alleanza per Paternò la dice lunga sul clima ostile venutosi a creare dentro il partito.

Nel mirino c’è l’ex assessore Vito Rau, lui sì di Fratelli d’Italia, considerato dagli avversari interni il gran concertatore degli attacchi al sindaco. La fretta di dare una lezione a Rau e ai suoi per far contento Naso e il suo vice Mannino (meloniano tendenza Pogliese) ha fatto incorrere il coordinatore provinciale in questo vistoso errore: sospendere due esponenti non tesserati.

Il partito catanese non ha mai chiarito lo ‘strabismo’ politico della decisione di appoggiare la maggioranza Naso a Paternò che vede presenti esponenti del Partito democratico.

Per anni i ‘fratelli’ paternesi hanno ripetuto la storiella del ‘FdI non è in maggioranza” spiegando che in realtà i consiglieri fanno parte di una lista civica.

Il re è diventato nudo quando proprio questi 3 consiglieri si sono rivoltati contro il sindaco Naso e hanno sottoscritto la mozione di sfiducia.

A quel punto, il partito si è sentito in dovere di dare una lezione esemplare ai tre. Lo ha fatto, però, senza consultare gli elenchi dei tesserati, inanellando una figura barbina.

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