Adrano: “Tutto va ben…” nella bizzarra messinscena: ma il vuoto amministrativo fa temere per il futuro della città

Adrano: “Tutto va ben…” nella bizzarra messinscena: ma il vuoto amministrativo fa temere per il futuro della città

di Nicola Scalisi

Nunzio Filogamo, indimenticabile e amabile presentatore, di origini palermitane, delle prime edizioni del Festival di Sanremo, cantava una canzonetta di origine francese, dal titolo ammiccante ed intrigante, dal titolo facile e leggero:” Tutto va ben, madama la marchesa”.

La storiella che faceva da filo conduttore era esile, ma con un’anima ironica e di qualche spessore. Una allegra marchesa lascia il suo castello e va a folleggiare a Parigi; ma non dimentica i suoi interessi e, ogni sera, telefona al fido maggiordomo Battista e gli chiede notizie. Questi, puntualmente, risponde che “tutto va ben”. Tranne qualche piccolo particolare: che la sua amata cavallina era morta, che le stalle si sono incendiate, che un’ala del castello era crollata, che il marito marchese si era suicidato, e che lei – la marchesa – era praticamente rovinata. Ma, a parte ciò, “tutto va ben, madama la marchesa”.

Ignoro a quale maggiordomo il sindaco di Adrano, il suo vicario e la corte degli assessori chiedono informazioni sulle condizioni della nostra città, sulla percezione che gli adraniti hanno dello stato dei servizi resi dagli uffici comunali, delle condizioni delle strade, delle scuole, della villa comunale, del bilancio comunale.

O qualcuno si prende gioco di loro, facendo loro credere che “tutto va ben” oppure, diversamente, sindaco e annessi e connessi sono ben coscienti del disastro che c’è intorno alle loro mediocri e inconcludenti truppe e credono di poter propinare un capolavoro di narrazione della realtà assolutamente alterata.

Adrano: “Tutto va ben…” nella bizzarra messinscena: ma il vuoto amministrativo fa temere per il futuro della città Uno strano teorema: come se bastasse affermare che va tutto bene, per cambiare la realtà . Scrivere bene della propria città per dare un messaggio positivo. Salvo, poi, sbattere sul muso del primo avventore capitato per caso ad Adrano la disastrosa realtà.

Dando, così, lo spunto al vice sindaco, sodale in questa bizzarra messinscena alterata come il peggiore vino contraffatto, per scrivere lezioni di onestà intellettuale e promozione dell’immagine della città tra un dito che indica la luna e una spericolata arrampicata sugli specchi, tra il nulla e l’assenza di qualsiasi soluzione.
Insomma un esempio su cosa non è l’onestà intellettuale.

Nonostante Angelo D’Agate abbia spiegato al Consiglio Comunale, nella seduta del 21 luglio, di aver incrociato durante un suo tour di perlustrazione per le strade delle vigne solo quattro sacchetti di immondizia, quattro, è sotto gli occhi di tutti coloro che percorrono quelle strade il disastro ambientale ed estetico che deturpa le strade del Parco.
Il Sindaco, il suo vice e l’assessore all’ambiente dovrebbero percorrere le strade adranite e poi fare la stessa cosa, per constatarne condizioni ed eventuali assembramenti in bella vista di micro discariche, con quelle biancavillesi: rileverebbero la mortificante differenza delle condizioni in cui sono manutenute le une e le altre.

Mi chiedo, con curiosità, se il sindaco e i suoi soci siano, per esempio, soddisfatti della soluzione e dell’esperienza esteticamente orribile, dell’Eco Punto, posto all’ingresso del Parco, versante adranita.

A conclusione di questo primo anno di collaudo dell’Eco Punto a me sembra che ci troviamo dinnanzi ad un’altra consolidata manifestazione e conferma dell’approssimazione e improvvisazione con cui il sindaco hidalgo, cavaliere senza macchia e senza paura come il protagonista del romanzo di Cervantes, e il suo scudiero stanno affrontando con calma serafica e senza affanno le questioni cittadine. Neanche Tancredi, nipote prediletto del Principe don Fabrizio Salina, protagonista del tanto citato e sempre moderno Il Gattopardo, avrebbe saputo immaginare un così deludente esito della sua celebre affermazione “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.

Noi adraniti avevamo confidato nel cambiamento e ci siamo trovati invischiati nel peggiore e catastrofico immobilismo, pericolosissima condizione di vuoto amministrativo ed incertezza del futuro.

Adrano: “Tutto va ben…” nella bizzarra messinscena: ma il vuoto amministrativo fa temere per il futuro della cittàUn futuro reso ancora più precario dalle incertezze nella gestione di questioni delicate come i debiti con Enel Sole e con altri creditori dell’ente i cui esiti potrebbero mettere definitivamente in ginocchio il Comune.

Senza volere scadere in quella che l’assessore maggiorente e sindaco supplente denuncia come inutile enfasi, occorre riconoscere che nella vicina Biancavilla alcune scelte amministrative ben impostate dalle amministrazioni che si sono succedute stanno rendendo alla comunità una città che progredisce e in cui si vive e si lavora meglio.

Ma questo lo sussurriamo fra di noi. Agli altri diciamo :”Tutto va ben, madama la marchesa!”.
Magari ci credono!

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