Paternò, il Pd punta il dito contro la ‘casta’ delle farmacie: sabato e domenica solo una aperta

Paternò, il Pd punta il dito contro la ‘casta’ delle farmacie: sabato e domenica solo una aperta

Prendendo le mosse dalla truffa al sistema sanitario regionale emersa nel Catanese giorni fa dopo un’indagine dei Nas, il Pd di Paternò punta il dito contro quella che definisce la ‘casta’ delle farmacie.

“Nel Nostro Comune – scrive il segretario cittadino dem, Salvatore Leonardi – insistono 14 farmacie, tutte private ma che svolgono un servizio pubblico che deve essere preordinato alla tutela della salute del cittadino e tale compito deve essere assicurato, per esempio, con la possibilità di avere sempre a disposizione l’accesso al farmaco necessario .

Ebbene ciò non è sempre possibile, o lo è in maniera limitata: infatti in alcune giornate della settimana e la notte diventa problematico trovare la cosiddetta ‘farmacia aperta’ e ciò perché a Paternò, nei giorni di sabato, domenica e la notte, c’è una sola farmacia aperta.

Potremmo capire la notte, ma il sabato e la domenica no. Ed ecco allora perché diciamo che si tratta di una ‘casta’ che ha saputo nel tempo mantenere tutti i privilegi possibili ed immaginabili a danno del cittadino . Si deve sapere che l’apertura di una farmacia è soggetta alla regolamentazione di una ‘pianta organica’ che prevede una farmacia per un numero prefissato di abitanti . Ciò fa capire subito che la ‘casta’ è riuscita a mantenere un costante e continuo accesso al profitto senza la paura di una concorrenza che, di fatto, non esiste.

“E dire – continua la nota – che con gli anni le farmacie si sono trasformate in veri e propri esercizi commerciali dove la distribuzione dei farmaci diventa sempre più residuale a vantaggio della vendita di prodotti che dovrebbero essere di libera concorrenza ma che distribuiti dalle farmacie diventano miracolosamente pregiatissimi.

Vedete farmaci più nelle farmacie ? No! Sono quasi nascosti nel retrobottega mentre in tutti gli spazi espositivi fanno bella mostra una miriade di prodotti reperibili anche in tutti i supermercati e nelle parafarmacie .

Ci sarebbe tanto da dire e da criticare sulla legislazione nazionale del settore, ma noi, nel nostro piccolo , ci occupiamo di quello che si potrebbe fare a Paternò per rendere più agevole al cittadino la reperibilità dei farmaci specialmente in certi giorni della settimana…”.

Il Segretario del Pd di Paternò chiede all’amministrazione comunale di aprire un dialogo con le farmacie del territorio “affinché possa essere esteso il numero di farmacie aperte il sabato e la domenica per rendere meno gravoso al cittadino l’approvvigionamento dei farmaci di cui ha bisogno.

Crediamo anche – sottolinea Leonardi nella nota – che questi siano gli argomenti di cui si debbano occupare i consiglieri comunali, sia in Consiglio che all’interno delle Commissioni che vengono riunite in maniera frequentissima .

Perché non lo si fa ? Per negligenza ? Per svogliatezza ? Per non percezione del problema ? Oppure per un connivenza nella tutela della ‘casta’ del farmaco ovvero delle farmacie. Noi non crediamo minimamente in una cosa del genere , pensiamo solo che sia solo assuefazione ad una situazione che viviamo tutti come immodificabile , da subire ed accettare . Ed invece la legislazione c’è e può essere applicata anche a Paternò”.

Questi le 3 proposte avanzate dall’esponente politico a nome del partito.

1– Allargare la platea delle farmacie aperte il sabato e la domenica passando dall’attuale una ad almeno due tre affinché il tessuto urbano possa essere meglio coperto;

2 – Invitare l’amministrazione comunale ed il Consiglio comunale tutto ad interessarsi della problematica magari verificando se tutta la pianta organica di Paternò è coperta, se aggiornata e se oltre alle 14 farmacie oggi esistenti se ne possano aggiungere altre;

3 – Nel caso in cui fosse possibile allargare l’attuale pianta organica prevedere che, ulteriori farmacie da aprire, non siano affidate a soggetti privati ma che siano pubbliche (gestite dal Comune) così come permette la legge in vigore.

Una farmacia pubblica, oltre che diventare un sicuro introito di proventi per il Comune, garantirebbe la funzione sociale della farmacia favorendo anche le fasce più deboli della popolazione.

Ultima considerazione : ci siamo mai chiesti perché nessuna farmacia applica sconti sui 
farmaci ? Come mai in tutte le farmacie sono in vigore gli stessi prezzi ? Ci pare ovvio , la ‘casta’ è a numero chiuso e non sogna nemmeno di entrare in concorrenza , tanto la distribuzione dei profitti è equa.

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