Gemitaiz: “Il rap è il genere più ascoltato in Italia ma ci siamo svegliati 30 anni dopo”

Gemitaiz: “Il rap è il genere più ascoltato in Italia ma ci siamo svegliati 30 anni dopo”

Oggi il rap e’ il genere musicale piu’ popolare in Italia, ma questo accade con un grande ritardo rispetto agli altri Paesi, “ci siamo svegliati trent’anni dopo degli altri”.

E’ l’opinione di Gemitaiz, al secolo Davide De Luca, romano classe 1988, uno dei rapper piu’ seguiti e influenti della scena romana e nazionale, che in un’intervista all’AGI parla del genere musicale di cui e’ uno dei massimi interpreti nel nostro Paese e del mixtape ‘QVC9 – Quello che vi consiglio, volume 9′, uscito lo scorso venerdi’ e capace di piazzare tutte e diciotto le tracce che contiene nella top 20 di Spotify.

L’ennesima conferma che il rap oggi in Italia e’ il genere musicale di gran lunga piu’ ascoltato. Secondo Gemitaiz “siamo noi che ci siamo svegliati trent’anni dopo degli altri perche’ in Francia, in Germania, in America, il rap e’ sempre stato uno dei generi piu’ importanti, piu’ seguiti. Il genere che ha venduto di piu’ e che ha portato alla luce gli artisti piu’ fighi degli ultimi 20/30 anni – aggiunge – in quelle nazioni il rap e’ sempre stato com’e’ adesso qui”.

‘QVC9′ e’ un mixtape, anche questo, come spiega Davide De Luca, e’ un termine gia’ in uso da molti anni negli Stati Uniti e negli ultimi mesi sbarcato in Italia sull’onda del successo del genere rap anche nel nostro Paese.

“I mixtape in America erano questi dischi non ufficiali che i rapper facevano uscire rappando sulle basi degli altri – dice l’artista – per me fin dall’inizio quella e’ stata l’anima del mixtape: faccio questa cosa come dimostrazione di stile, non e’ una cosa ‘seria’. Questo pero’ non preclude il fatto che dentro ci possono essere pezzi seri, ma per me era semplicemente ‘prendo la base di qualcun altro e gli rompo il c'”.

Oggi le cose sono decisamente cambiate, spiega, “perche’ il rap e’ esploso a livello mondiale ed e’ sicuramente il genere piu’ ascoltato del mondo; adesso il pop e’ il rap, quindi anche i mixtape degli artisti importanti sono diventati delle cose super rivelanti e super importanti ma sono comunque diverse da un disco.

Ovviamente – prosegue – anche io a undici anni dal primo che ho fatto sto cercando di evolvere l’estetica e il suono, di mantenerlo al passo con quello che secondo me e’ giusto. Ma se da domani cominciano a fare cose che non mi piacciono o va di moda e vende di piu’ una cosa che non mi piace fare, non la faccio, ma non ho mai fatto le cose per vendere di piu’ io, mai; ho sempre fatto dischi lunghi, non ho mai puntato a fare i soldi prima di fare delle cose belle, almeno per me”.

Il riferimento non puo’ non essere al mondo della trap, criticato da un lato ma che comunque tiene in vita l’attaccamento dell’hip hop alla realta’ che vuole raccontare.

“Se tu senti i rapper piu’ giovani, di 20-21 anni, sono esattamente lo specchio dei giovani di questa generazione – dice all’AGI Gemitaiz – per questi della trap, giovani che non sanno l’italiano, che dicono ‘tr..a e codeina’, adesso e’ figo bere la codeina nella Sprite e sembrare degli zombie, dei ritardati, e questa cosa e’ triste. Non e’ ovviamente una cosa solo dell’Italia, questa roba parte, come sempre nel rap, dall’America: sento un sacco di artisti americani che fanno sta roba tipo ‘purple drink’, su queste nuove droghe sintetiche”.

Poi aggiunge: “Per me Future e’ un’ispirazione immensa, secondo me e’ un genio, va oltre, non c’e’ mai stato nessuno come lui e mai ce ne sara’ un altro, ma lui pure c’ha fatto i dischi interi, ma cosa devo fa’? Quando uno spacca spacca, io dico almeno spaccassero questi!”.

Oggi intanto esce il video della title track ‘QVC9’, ideato dallo stesso Gemitaiz, diretto da Lorenzo Ambrogio e Alessandro Mancini, con la partecipazione speciale di Alessia Tornaghi, campionessa italiana di pattinaggio artistico e atleta Fisg, e della squadra dell’Hockey Club Milano Bears.

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