Paternò, il TAR accoglie il ricorso dei cittadini e annulla ordinanza di Naso: scuole non andavano chiuse

Paternò, il TAR accoglie il ricorso dei cittadini e annulla ordinanza di Naso: scuole non andavano chiuse

Il TAR, sezione di Catania, ha annullato l’ordinanza del sindaco di Paternò del 9 novembre scorso con la quale Nino Naso aveva disposto la chiusura delle scuole pubbliche e parietarie dell’infanzia, elementari e medie.

Il provvedimento era stato adottato per contrastare l’avanzata dell’epidemia nel territorio. Il ricorso era stato presentato da un gruppo di cittadini, rappresentati dagli avvocati Rosaria Anna Borzì, Giuseppe Lo Presti e Maria Grazia Pannitteri.

Nell’attesa della camera di consiglio, il 24 novembre scorso il TAR – con decreto monocratico – ha sospeso l’effetto dell’ordinanza riaprendo – ma solo sulla carta – le scuole a Paternò. Incurante del provvedimento dei giudici amministrativi, il sindaco ha emesso, infatti, una nuova ordinanza di chiusura.

Secondo i giudici della terza sezione del TAR – Daniele Burzichelli, presidente estensore, Giuseppa Leggio, consigliere, e Diego Spampinato, consigliere, “la circostanza, non meglio precisata, che parte dei contagi interessino la popolazione scolastica – non appare di per sé indicativa di una particolare deviazione da quanto accade in ambito regionale o nazionale, così come, alla data del provvedimento (9 novembre 2020), l’incremento significativo dei contagi costituiva, purtroppo, un fenomeno che riguardava l’intero territorio nazionale e, conseguentemente, l’intero ambito regionale.

“Dalla generica motivazione del provvedimento impugnato – si legge ancora nella sentenza – non emergono puntuali e significative ragioni particolari per le quali il Comune di Paternò non debba allinearsi alle decisioni nazionali in materia di istruzione, anche tenuto conto che l’esecuzione del provvedimento impugnato può tradursi, almeno per una parte dell’utenza, in una sostanziale interruzione delle attività didattiche e dei servizi”.

Rigettata la domanda risarcitoria avanzata dai legali. A carico delle parti le spese di giudizio.

“Un giorno importante per la nostra città – è il commento degli avvocati Borzì, Lo Presti e Pannitteri – perché il Tar, con questa sentenza, ha annullato l’ordinanza impugnata poiché palesemente illegittima, in quanto adottata in violazione del principio di legalità.

Invero, le finalità perseguite dai ricorrenti non erano di certo quelle di mettere a rischio la salute dei propri figli, bensì quella di ristabilire il principio di legalità violato da questa amministrazione.

Tuttavia, è da rilevare che , a seguito del provvedimento cautelare, l’amministrazione comunale, anziché ottemperare alle disposizioni dell’autorità giudiziaria, ha emesso una nuova ordinanza di chiusura delle scuole, che di fatto, ha eluso il provvedimento del tar, risultando anch’essa illegittima perchè adottata senza le prescritte autorizzazioni e disponendo attività di screening solo dopo la sua adozione.

L’augurio è che questa amministrazione, per la ripresa della scuola a gennaio, osservi il principio conformativo della sentenza di annullamento del Tar”.

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