M5S, espulsi 15 senatori dissidenti: Morra e Lezzi preannunciano battaglia. Grillo sul blog: “I Grillini non sono più marziani”

M5S, espulsi 15 senatori dissidenti: Morra e Lezzi preannunciano battaglia. Grillo sul blog: “I Grillini non sono più marziani”

Nessuna moratoria: chi ha votato no alla fiducia è fuori dal Movimento 5 Stelle. La decisione arriva in poche ore, annunciata con un post del capo politico, Vito Crimi.

“I 15 senatori sono venuti meno all’impegno del portavoce del M5S, che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti”, dunque i dissidenti “si collocano, nei fatti, all’opposizione e per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento”.

Tra questi ci sono anche nomi di peso, come Barbara Lezzi e Nicola Morra, ma presto potrebbero aggiungersene altri, perché il direttivo del Senato sta valutando le posizioni dei 6 parlamentari che non hanno partecipato al voto: anche per loro potrebbe arrivare la massima sanzione, se non forniranno una valida e giustificata motivazione per l’assenza. A differenza del passato, però, questo terremoto interno rischia di avere una coda velenosa. Di carte bollate, perché gli espulsi proprio non ci stanno a ingoiare il rospo.

Lo dimostra la forza della controrisposta di Lezzi, che prende ancora di mira Crimi, definendolo il “reggente perpetuo”.

L’ex ministra del Sud ‘ricusa’ l’espulsione e rilancia:

“Mi candido a far parte del Comitato direttivo del M5S (da cui non sono espulsa)”. Questo perché a suo parere “il 41% degli iscritti contrari ad allearsi con tutti, compresi Berlusconi, Salvini e Renzi, debbano essere rappresentati”. La senatrice pugliese ribadisce la convinzione che “se il quesito fosse stato riproposto, come lo statuto prevede, quel 41% sarebbe stato più alto. Auspico, quindi, la massima serietà nel percorso che porta alle candidature e l’urgenza necessaria a sbloccare l’azione del M5S”.

Più di cuore, ma non meno dura (politicamente) è la risposta di Morra:

“Sono molto scosso da questa decisione, ora voglio riflettere. Mi sento Cinquestelle nel sangue”. Il presidente della commissione Antimafia si definisce “sereno e tranquillo”, anzi annuncia che proporrà “se mi sarà consentito, la mia candidatura per essere della partita nell’elezione del Comitato direttivo”.

L’obiettivo è bloccare l’espulsione, perché “viziata da difetto di procedura e forse non solo di procedura”. Sui social i commenti di solidarietà sono tanti, ma non mancano pure quelli critici. Uno storico attivista del Lazio, ad esempio, gli contesta di aver messo a rischio non solo la nascita di un governo, “ma i valori di e-democracy su cui tanto ci siamo spesi”.

La tensione si taglia con il coltello in casa pentastellata. Perché anche alla Camera la fronda è nutrita, al punto da confermare i rumors degli ultimi giorni: i dissidenti hanno i numeri per creare gruppi in entrambi i rami del Parlamento. In questo scenario di scontro interno, Beppe Grillo torna a far sentire la propria voce.

Il garante, che era tornato in campo in prima persona durante le consultazioni sperando di ridurre i venti di scissione, sembra ormai rassegnato a perdere pezzi consistenti delle truppe.

E via Blog, con la sua ironia, conferma la linea: “Oggi, alle 21:55 la sonda Perseverance atterrerà su Marte. Alla stessa ora, la Perseveranza atterrerà su un altro Pianeta. La Terra. Più precisamente alla Camera dei deputati. I Grillini non sono più marziani. I Grillini non sono più marziani”.

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