Catania, gli Apple Watch vanno a ruba all’aeroporto: 3 denunciati per furto

Catania, gli Apple Watch vanno a ruba all’aeroporto: 3 denunciati per furto

Negli ultimi giorni, l’Ufficio di Polizia di Frontiera ha denunciato alla Procura della Repubblica tre soggetti resisi responsabili di furti avvenuti durante le fasi dei controlli di sicurezza, necessari e propedeutici all’imbarco.

Lo scorso 19 agosto, a seguito di una denuncia, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria, attraverso un’approfondita e attenta analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, ha identificato i responsabili del furto di un “Apple Watch”, avvenuto qualche minuto prima, in un uomo e una donna i quali si erano appropriati dell’orologio che era stato lasciato all’interno di una vaschetta portaoggetti e, anziché riconsegnarlo alle GPG in servizio o a personale della Polizia di Stato presente sul posto, lo hanno celato tra le proprie cose, per poi imbarcarsi a bordo di un volo diretto a Bergamo.

Gli agenti della Polizia di Frontiera di Catania allertavano, quindi, i colleghi della città di destinazione che individuavano e bloccavano i due, recuperando la refurtiva.

Il successivo 23 agosto, sempre a seguito di minuziosa attività di indagine da parte degli agenti della Polizia di Frontiera, è stato deferito all’autorità giudiziaria un altro passeggero il quale, sempre presso i controlli di sicurezza, si è reso responsabile del furto di un altro “Apple Watch”, ai danni di un’altra passeggera che lo precedeva.

Ricevuta la notizia del patito furto, gli operatori di Polizia si sono attivati in un’attenta analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza e, anche grazie al segnale emesso dallo Smart Watch che ne indicava la presenza all’interno dell’aerostazione, si sono recati all’interno della sala partenze e sono riusciti a individuare la persona che se ne era illecitamente impossessato.
Il responsabile del furto aggravato era in procinto di imbarcarsi sul volo Alitalia in partenza alla volta di Roma Fiumicino e una volta scoperto, riconsegnava il maltolto che veniva immediatamente riconsegnato alla legittima proprietaria.

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