Scuola, in Sicilia è caos sul rientro: ordinanze di chiusura anche a Catania, Paternò, Belpasso, Bronte e Randazzo

Scuola, in Sicilia è caos sul rientro: ordinanze di chiusura anche a Catania, Paternò, Belpasso, Bronte e Randazzo

I sindaci siciliani decidono di essere prudenti: le scuole nella maggior parte dei Comuni dell’Isola non riaprono oggi ma lunedì 17 gennaio.

Contestata la decisione presa ieri al termine della riunione della task force alla fine della quale è arrivato l’annuncio: studenti in classe domani.

L’assemblea dei sindaci, convocata ieri pomeriggio, ha preso atto che «i tre giorni di prosecuzione delle vacanze natalizie non hanno modificato la crescita quotidiana dei nuovi contagi, la tenuta delle strutture sanitarie e ospedaliere e della medicina sul territorio né registrato un adeguato e proporzionato aumento dei vaccinati». Una situazione, è la tesi dei primi cittadini siciliani, aggravata dall’assenza di «adeguati impianti di aerazione nelle strutture scolastiche e di un programma di screening di massa». Da qui la decisione a «larghissima maggioranza» di ricorrere ai poteri di ordinanza (art.50 del Tuel), «avendo riguardo alle specifiche condizioni dei singoli comuni, attesa l’esistenza di pericolo a causa della mancanza dei necessari dati e dell’inadeguatezza degli strumenti necessari per l’attuazione dell’attuale quadro normativo».

Diversi i comuni della provincia di Catania che hanno aderito. In primis il capoluogo etneo:

“Una decisione che muove esclusivamente dalla necessità fondamentale di tutelare la salute dei ragazzi e degli operatori della scuola”. Scuole chiuse a Belpasso, Bronte, Nicolosi, Maletto, Randazzo, e altri ancora. Si torna in classe, invece, ad Adrano e Biancavilla.

A Paternò, il sindaco Nino Naso ha firmato l’ordinanza di chiusura: le scuole alle 22 di ieri sera hanno attivato la didattica a distanza. Sulla questione c’è una presa di posizione del comitato cittadino “Puntoeacapo” che scrive “l’ordinanza n. 5 del 12/01/2022 emanata dal Sindaco di Paternò che dispone la chiusura della didattica in presenza e la facoltà di attivazione della Didattica a Distanza (DAD) lasciata ai singoli dirigenti scolastici per i giorni di giovedì 13 e venerdì 14 gennaio ci lascia interdetti. Dopo due anni si continuano a chiudere inopportunamente le scuole mentre tutto il resto rimane aperto.

Mentre il resto d’Italia e molti paesi limitrofi rientreranno a scuola in presenza, i nostri ragazzi saranno dietro uno schermo. Riteniamo illegittima e arbitraria la suddetta ordinanza e non potendo tempestivamente esercitare il nostro diritto di cittadini a ricorrere contro la stessa nelle sedi competenti riteniamo che sia etico e coerente non far partecipare alle lezioni a distanza i nostri figli.

Riteniamo indispensabile chiarire che tale decisione, che esercitiamo in virtù della potestà genitoriale che per legge è conferita, non costituisce in alcun modo mancanza di fiducia o protesta nei confronti dei docenti per cui nutriamo sentimenti di stima in un clima di piena collaborazione. Anzi, in relazione a ciò, precisiamo che consideriamo mortificante per gli stessi insegnanti, nonché disagevole per le famiglie, che la comunicazione dell’attivazione della DAD avvenga alle ore 22 del giorno antecedente all’attivazione della stessa. In virtù di ciò ci riserviamo di comunicare ai dirigenti scolastici di giustificare l’assenza dei nostri figli nei suddetti giorni”.

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