Sicilia, Miccichè dà del fascista a Musumeci: “Non lo vogliamo”. E poi smentisce le affermazioni

Sicilia, Miccichè dà del fascista a Musumeci: “Non lo vogliamo”. E poi smentisce le affermazioni

Il leader di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, smentisce le affermazioni rilasciate al quotidiano La Stampa nelle quali dà del fascista all’attuale governatore Musumeci.

«Ho già stamattina inviato un messaggio al presidente Nello Musumeci e alle altre personalità citate in questa intervista garantendo loro di non avere mai usato questi toni nei loro confronti, nè fatto queste affermazioni. Il fatto che io non consideri Musumeci il miglior candidato (alla Presidenza della Regione, ndr) è un conto, ma questi toni non mi appartengono e non mi sarei mai permesso di utilizzarli».

Lo ha detto all’Italpress Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia in Sicilia e presidente dell’Ars, precisando così i toni e i contenuti dell’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa.

«Musumeci? Mai più. Guardi».

Così si esprime su `La Stampa´ il presidente dell’Assemblea regionale siciliana e coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, aggiungendo:

«Cinque anni fa subimmo un’imposizione. Ma a condizione che non si ricandidasse». «Musumeci odia partiti, parlamento, stampa. `Di lei si occuperanno ben altri palazzi´, ha detto a un deputato dell’opposizione. D’altronde è coerente: lui è pur sempre un fascista catanese», «Palermo è troppo nobile e intellettuale per il fascismo».

Miccichè spiega che non lo vogliono nemmeno i centristi:

«Cuffaro e Lombardo sono pronti ad andare con il Pd, se c’è Musumeci». E prosegue dicendo che non lo vogliono «nemmeno quelli di Fratelli d’Italia! Siamo tutti matti?». Meloni però lo difende. «Da fascista qual è, si è accodata a La Russa, fascista siciliano come Musumeci».

L’accordo sul Comune di Palermo è il viatico per la Regione? «Macché. Berlusconi mi ha detto: fai la mossa del cavallo e chiudi sul Comune sul loro candidato. Fatto, fregandocene della signora Meloni che ci vuole distruggere tutti. Ma Musumeci non passerà. Mai». E se Meloni andasse da sola? «È fortissima, ma qui non si fanno colpi di mano. Vuole diventare il capo della destra europea dopo la Le Pen, trattando con quella americana. L’ho vista a Milano. Io ero a Fiuggi nel ’95. Una vera svolta. Fini era più avanti di lei oggi», conclude il presidente dell’Ars.

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