S. M. di Licodia, la senatrice Giusy Versace incontra i ragazzi del liceo ‘Rapisardi’: “Stimolate il fuoco che avete dentro”

Un’opportunità speciale, quella proposta dall’ I.I.S. “Mario Rapisardi” di S. M. di Licodia (CT), che giorno 20 gennaio 2025 ha tenuto un incontro, presso l’Aula Magna, con la senatrice della Repubblica, scrittrice e atleta paralimpica Giusy Versace.

“L’incontro – spiega Maria Grazia D’Amico, preside dell’istituto – fa parte del Progetto Lettura organizzato della scuola, in collaborazione con la biblioteca, mirando alla crescita culturale dei
ragazzi” – inoltre aggiunge – “per le classi terze e quarte, si tratta anche di PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ex alternanza scuola-lavoro). Infatti, ci sarà la possibilità di andare a Torino alla Fiera del Libro. L’incontro con Giusy è un’occasione importante per i ragazzi, perché possono approfondire ed esprimere domande relative al libro da lei scritto e alla sua esperienza”.

All’inizio dell’incontro, tutti in Aula Magna accolgono calorosamente l’ospite, con tanta ammirazione e curiosità negli occhi. Si comincia con gli interventi delle autorità presenti, tra cui: la vicesindaca di Santa Maria di Licodia, Prof.ssa Rizzo Mirella Domenica Maria; la Preside dell’istituto, la Prof.ssa D’Amico Maria Grazia; la preside dell’I.C. “Don Bosco” di S.M. di Licodia, Prof.ssa Caudullo Agata; il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno; e gli organizzatori dell’evento, il Professore Papotto Carmelo e le Professoresse D’Agate Piera e Russo Giusy. Tutti molto lieti di poter trascorrere qualche ora in compagnia di una personalità così significativa.

Nei panni di moderatore, il Prof. Giuseppe Consoli inizia ad introdurre Giusy Versace, dicendo: “tutti abbiamo un anno 0 nella vita, da cui ripartire, e che bisogna fare dei limiti un’opportunità” . “Gli incontri con la scuola arricchiscono me, sono degli spunti utili, spesso i ragazzi osano fare domande inaspettate e genuine, domande che gli adulti, anche se vogliono, non fanno” – esordisce Giusy. Subito dopo, mostra un breve video riassuntivo di tutti i suoi traguardi: dalle corse paralimpiche alla sua esperienza a ‘Ballando con le Stelle’ e molte altre esperienze. Al termine del filmato, la protagonista dell’incontro inizia a raccontare: “Quando mi rivedo, mi chiedo: quella ero io?! Non mi attribuivo tutta questa forza ed energia. All’inizio non riuscivo a fare nulla, dopodiché ho ripreso e ho fatto anche più di quello che facevo prima.

Mia mamma dice sempre: “Dio toglie, ma dà”. E sono tante le cose che mi ha dato”. Nel suo libro “Con la testa e con il cuore si va ovunque. La storia della mia nuova vita”, uscito nel 2013 con Mondadori e successivamente trasformato in uno spettacolo teatrale, racconta la sua storia. “È un diario che mi ha permesso di tirare fuori tutto quello che avevo dentro. Ricordo tutto dell’incidente; sono rimasta cosciente tutto il tempo. Ho visto la morta in faccia, e non ha una bella faccia. Non ci sono parole per descrivere il dolore, tanto che faccio fatica a spiegarlo. Nelle prime pagine racconto la paura, l’ignoto e le incertezze”. Giusy racconta anche che ogni 22 agosto festeggia con la famiglia, ci tiene a ricordare quel giorno come fosse un nuovo compleanno e ne approfitta per brindare alla vita.

Da giovane, sotto consiglio del padre, intraprende la strada di giurisprudenza, ma presto capisce che non può essere quella la sua strada. Parte allora alla volta di Londra, dove svolge tantissimi lavori, anche i più umili, ed è grazie a questa esperienza che riesce a capire cosa non volesse fare. La moda era la sua strada ma, visto il cognome imponente che porta, spesso veniva scartata perché credevano fosse un’infiltrata. Nonostante ciò, finalmente riesce ad entrare nel settore che l’appassionava tantissimo, dove dimostra grande talento come buyer. Proprio prima dell’incidente stava andando da un cliente a chiudere un contratto, ma non è mai arrivata all’incontro.

Da lì il cambio di rotta nella sua vita. “Disabili spesso ci si diventa, dobbiamo allenarci a vivere. Il motore che mi spinge è la curiosità. Nella vita di tutti i giorni per qualsiasi cosa siamo portati a correre e io volevo correre, perché avevo dimenticato il piacere di farlo. C’è bisogno di stimoli. All’inizio non mi volevano far correre, mi scoraggiavano. Ed è lì che ho iniziato ad alimentare il fuoco che avevo, mi hanno detto che non potevo farlo e io l’ho fatto. La cosa che non dimenticherò mai è stata correre e vedere, tra il pubblico, chi diceva che non ce l’avrei mai fatta”, una rivincita contro chi le stava tappando le ali.
L’invito che rivolge a tutti è questo: “Spingere e stimolare il fuoco che si ha dentro, senza rimanere col rimorso di non averci tentato. Anche se si fallisce, l’importante è provare” . Lei in primis ha scelto di farsi da portavoce per le pari opportunità, all’interno del Senato, offrirsi a rappresentanza
di numerose battaglie. Ha istituito un fondo protesi, dove lo Stato si occupa di aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno, ma che non hanno le possibilità economiche per farlo, con l’obiettivo di garantire pari opportunità e speranza a tutti di avere le stesse possibilità che ha avuto lei.
Partecipare a Ballando con le Stelle le ha permesso di portare un grande messaggio nelle case di tutti i telespettatori.

All’inizio voleva rifiutare, ma poi motivata anche dal suo allenatore ha deciso  di provare. Così, con il suo partner artistico Raimondo Todaro, grazie alla sua caparbietà e voglia di fare e mettersi in gioco, non solo partecipa, ma vince l’edizione. “La protesi è un arto artificiale, camminare e stare in piedi con quelle è doloroso e faticoso, in diretta a Ballando mi è volata anche una protesi” racconta ridendo; suo fratello aveva visto le prove e scherzando le aveva detto “ti immagini si stacca una protesi in diretta”, e poi così è stato continua ironizzando. Giusy sottolinea l’importanza di non lasciarsi influenzare dai commenti negativi.

“Io ho fatto tutto quello che ho fatto perché ho avuto la forza, non perché mi chiamo Versace”. “Sono stata davanti la grotta di Lourdes, dove mi sono lasciata andare liberando tutte le mie emozioni, spesso mi sono chiesta: perché a me? Ed è lì che ho ricevuto la risposta a questa mia domanda, perché non a te?” – ci racconta – “allora ho provato a dare un perché a quelle parole, sono diventata volontaria a Lourdes. Questo è un posto che si deve vivere, non si può raccontare. Bisogna prestare il nostro tempo, scegliere come usare il tempo che abbiamo a disposizione, il tempo è un regalo che va gestito” . Infine, si è dato largo a tutte le domande degli alunni, che interessatissimi sono rimasti incollati ad ascoltare il racconto della protagonista, senza battere ciglia, tanto che anche Giusy stessa ha ringraziato tutti per il momento condiviso insieme.

Il messaggio che vuole mandare con il libro è che “oggi è un grande dono”, come viene riportato nel retro della copertina, “Ieri è passato, domani è mistero, oggi è dono. Tutelare e glorificare la vita, senza sprecare tempo per ciò che ci manca, col tempo cambiamo noi e anche le esigenze che abbiamo, quello che è essenziale oggi non è lo stesso di domani” dice Giusy. Un magnifico messaggio di forza, energia, voglia di fare e mettersi in gioco, una grandissima voglia di vita, godersi ogni singolo giorno così come viene, senza programmare nulla ma vivere al momento. L’invito a darsi forza, affinché tutti possano avere le stesse opportunità, a prescindere dalla situazione in cui ci si trova. Questo è quello che non bisogna mai dimenticare.

 

Giusy Papotto

Riguardo l'autore Giusy Papotto

Creativa, sognatrice e bambina nel cuore: è meglio immaginare un mondo in rosa, pieno di risate, caramelle e sogni da realizzare. Nata a Catania e Biancavillese di appartenenza, da grande vorrebbe fare la giornalista, ma andrebbe bene anche fare la pasticcera. Appassionata di letteratura, il suo libro preferito è un classico di Pirandello: Uno, nessuno e centomila. Non c'è cosa che le sfugga del mondo della televisione e del gossip. In macchina? Solo radio e musica a tutto volume! In un'altra vita, sicuramente, una donna impegnata nei maggiori salotti dell'alta aristocrazia.

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