
CATANIA-PALERMO. Due importanti tappe siciliane per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, che ha tenuto due riunioni operative nell’ambito del Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale e ambientale, previsto dal decreto-legge n. 208 del 31 dicembre 2024.
Le riunioni si sono svolte a:
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Catania, presso il quartiere di San Cristoforo, con la partecipazione di amministratori locali e rappresentanti istituzionali;
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Palermo, nel quartiere di Borgo Nuovo, all’interno della Chiesa di San Paolo Apostolo.
Il piano, già ribattezzato “modello Caivano”, mira a intervenire nelle aree metropolitane a più alta vulnerabilità sociale, attraverso un approccio integrato tra contrasto alla criminalità e azioni di riqualificazione urbana e sociale.
«Il cosiddetto modello Caivano – ha dichiarato Mantovano – non ha la pretesa di sanare in modo immediato problemi che si trascinano da anni, ma dimostra che è possibile contrapporre al potere della criminalità e all’emarginazione una diversa convivenza sociale, usando in parallelo gli strumenti del contrasto alla devianza e della riqualificazione, offrendo alternative sane e concrete alla popolazione, soprattutto ai giovani».
Per la realizzazione del piano il Governo ha stanziato 180 milioni di euro nel triennio 2025-2027, così suddivisi:
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100 milioni di euro nel 2025
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50 milioni di euro nel 2026
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30 milioni di euro nel 2027
Le risorse saranno a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, con possibilità di co-finanziamento da parte di Regioni, Comuni e altri enti istituzionali.
«Questo – ha aggiunto Mantovano – si può ottenere lavorando in condivisione, senza modelli imposti dall’alto, e in collaborazione tra tutte le istituzioni, ciascuna nelle proprie competenze e possibilità».
Il Piano coinvolge anche altri quartieri ad alta criticità sociale in tutta Italia, ma in Sicilia si concentra su due aree simbolo del disagio urbano, con l’obiettivo di trasformarle in laboratori di rinascita sociale.