Paternò, le opposizioni a Naso dopo le nuove accuse del pentito: “Si voti mozione di sfiducia in Consiglio”

Paternò, le opposizioni a Naso dopo le nuove accuse del pentito: “Si voti mozione di sfiducia in Consiglio”

PATERNÒ. Stanno facendo molto discutere in città le recenti dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia Sebastiano Di Mauro, riportate dalla stampa, secondo cui sarebbe a conoscenza “dei rapporti fra il sindaco Nino Naso e gli esponenti della famiglia Morabito”.

Ricordiamo che Nino Naso, sindaco di Paternò, è indagato nell’inchiesta “Athena” con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso.

Sulla vicenda è intervenuto con toni duri il Partito Democratico di Paternò, parlando di “una città in agonia, in cui si rincorrono clientele e collusioni” e accusando l’amministrazione di aver smarrito il senso della politica del bene comune.

Senza entrare nel merito delle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa – si legge nella nota – se il sindaco non sente la necessità di dimettersi per difendersi nelle opportune sedi giudiziarie, i consiglieri comunali devono intervenire a difesa di questa città e delle sue istituzioni locali. Non si può restare attaccati a piccoli interessi di bottega o legati alla comoda ‘gettonata’ poltrona”.

Il PD accusa in particolare la maggioranza consiliare di non avere il coraggio politico di firmare una mozione di sfiducia, “incapaci – o peggio, non intenzionati – a scrivere la parola fine all’onta che si estende su Paternò”.

Noi non siamo interessati alle questioni penali, che sono personali – prosegue il PD – ma a quelle politiche, che devono essere affrontate subito. Chi vuole davvero il bene della città, si adoperi per restituire la parola al popolo. In caso contrario, voi 24 consiglieri avrete la responsabilità morale della distruzione della nostra comunità”.

Sul caso è intervenuta anche l’ex deputata regionale ed ex consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Martina Ardizzone, che ha dichiarato:

Le parole di Di Mauro sul presunto rapporto tra Naso e il clan Morabito, per il supporto alle elezioni del 2022, rafforzano ciò che già pensavamo. Da paternesi, desideriamo chiudere questa brutta pagina. Ci saremmo aspettati un passo indietro da parte del sindaco, già mesi fa”.

Che sia il Prefetto, la magistratura, il Consiglio comunale o il sindaco stesso – conclude Ardizzone – l’importante è che si molli finalmente la presa sulla nostra città. Non ne possiamo più di questa narrazione tossica. Vogliamo ripartire dalla legalità”.

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