Barcellona Pozzo di Gotto, addio a Mattia e Simone morti in un incidente: amici per sempre

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Barcellona Pozzo di Gotto in lutto: muoiono due diciassettenni in un tragico incidente stradale

La provincia di Messina è sconvolta dalla tragica morte di Mattia Caruso e Simone Marzullo, due amici inseparabili di appena diciassette anni, deceduti nella notte tra domenica e lunedì in un incidente stradale avvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto.

Erano le 2.30 circa quando, all’incrocio tra via Kennedy e via San Vito, lo scooter Scarabeo 125 su cui viaggiavano i due ragazzi si è scontrato violentemente con una Fiat Punto. L’impatto è stato devastante: lo scooter è andato completamente distrutto. Anche l’automobile, dopo lo scontro, ha urtato una Dacia Duster parcheggiata e un albero, sradicandolo dal terreno.

Per Mattia e Simone non c’è stato nulla da fare: sono morti sul colpo. Il conducente della Fiat Punto è stato trasportato in ospedale per accertamenti, anche tossicologici. Su di lui pende un’ipotesi di reato per omicidio stradale.

Le forze dell’ordine stanno analizzando le immagini di videosorveglianza della zona, che potrebbero aiutare a chiarire la dinamica. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal procuratore Giuseppe Verzera, e affidate ai Carabinieri e alla Polizia stradale.

Mattia era un giovane appassionato di arti marziali, molto legato alla scuola di Jiu-jitsu “Dai-Ki Dojo” di Catania, che gli ha dedicato un commosso messaggio sui social. Simone era nipote del vice-sindaco di Ucria, Rino Marzullo.

Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto ha espresso il proprio cordoglio con le parole del sindaco Pinuccio Calabrò: «Con il cuore colmo di tristezza e incredulità apprendiamo la devastante notizia della scomparsa di Simone e Mattia. Il dolore per questa perdita si estende a tutta la nostra comunità».

Anche l’arciprete Santo Colosi, del Duomo di Santa Maria Assunta, ha affidato alla preghiera il dolore delle famiglie: «Preghiere e consolazione per le famiglie distrutte dal dolore. La comunità parrocchiale è profondamente provata».

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