Galvagno: «Escluse tutte le utilità personali. Chiarirò il peculato»

«Mi è appena stato notificato dalla Procura di Palermo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Dopo le dichiarazioni che ho reso agli inquirenti e da una prima lettura dell’atto, che comunque avrò modo di approfondire con i miei legali quando entreremo in possesso dell’intero fascicolo, registro con soddisfazione che sono state escluse tutte le presunte indebite utilità che avrei percepito a titolo personale». Lo afferma in una nota Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.

«Confido con l’integrale accesso agli atti – prosegue – di poter dissipare i dubbi e le perplessità di sorta sulla correttezza istituzionale del mio operato tra ciò che rimane come ipotesi di reato. In ogni caso mi riservo, anche sulla contestazione del peculato, di fornire tutti i chiarimenti necessari sull’effettivo utilizzo previsto dal regolamento».

Secondo Galvagno, nell’atto notificato dalla Procura di Palermo non vengono contestate le presunte utilità personali – come biglietti per concerti, auto a noleggio, palestra e abiti – di cui si è parlato ampiamente sui media nelle scorse settimane. «Per 29 giorni consecutivi giornali e siti d’informazione mi hanno addebitato utilità che non esistono» ha sottolineato il politico etneo.

Domani, Galvagno sarà ascoltato dai probiviri di Fratelli d’Italia, insieme a Elvira Amata, assessore regionale al Turismo, anche lei indagata nella stessa inchiesta per presunti episodi di corruzione.

L’udienza interna al partito è stata convocata in seguito alle notizie di stampa che avevano acceso i riflettori sulla vicenda giudiziaria. La posizione di Galvagno rimane per ora ferma: nessuna dimissione, piena collaborazione con la magistratura e fiducia nel chiarimento definitivo dei fatti contestati.