Etna, accesso a pagamento ai Crateri Silvestri: le motivazioni dell’imprenditore Russo Morosoli

Etna, accesso a pagamento ai Crateri Silvestri: le motivazioni dell'imprenditore Russo Morosoli

Crateri Silvestri, accesso regolamentato: “Un contributo per tutelare e preservare l’Etna”

Pulizia, decoro e valorizzazione dei Crateri Silvestri: da giovedì 2 ottobre l’accesso all’area sarà regolamentato con un contributo economico di 5 euro. La decisione arriva dopo anni di interventi straordinari di manutenzione da parte di Funivia dell’Etna, che ha investito uomini e mezzi per preservare la bellezza del sito, troppo spesso compromessa da comportamenti incivili.

Un patrimonio sotto pressione

Negli ultimi anni i Crateri Silvestri, tra le mete più visitate del vulcano, hanno subito danni e degrado a causa di abbandono di rifiuti, micro discariche e spostamento di rocce utilizzate per disegnare scritte e simboli. Un fenomeno che ha richiesto continui interventi di pulizia da parte della società che gestisce gli impianti turistici.

La scelta dell’accesso regolamentato

“Abbiamo deciso di regolamentare l’accesso – spiega Francesco Russo Morosoli, patron di Funivia dell’Etna – perché la situazione era diventata insostenibile. Già ad aprile avevamo predisposto un presidio informativo per avvisare operatori e accompagnatori. Non comprendiamo, quindi, le polemiche sui social sulla presunta mancanza di comunicazione. Per i residenti in Sicilia, l’ingresso resta gratuito”.

Il contributo richiesto ai visitatori è di 5 euro, “una cifra minima – sottolinea l’imprenditore – se si considera che in tutto il mondo l’accesso ai siti naturalistici è a pagamento”.

Crateri Silvestri: un sito privato

L’imprenditore ricorda che i Crateri Silvestri non sono area demaniale: “Il sito è stato acquisito dal nostro gruppo nel 1997, dopo il fallimento della società Montenero. Non c’è concessione, si tratta di proprietà privata, ma sentiamo il dovere di tutelarla e valorizzarla”.

In quest’ottica è stato presentato al Parco dell’Etna un progetto innovativo di Living Lab, frutto di studi condotti con l’Università di Catania, che prevede abbattimento delle barriere architettoniche e valorizzazione scientifica. “Il progetto è depositato dal novembre 2023 – aggiunge Russo Morosoli – ma non è stato ancora istruito”.

Il contributo a sostegno della tutela

Il ricavato del contributo sarà destinato a pulizia quotidiana, brochure informative, divulgazione scientifica, panche e cestini. “Parliamo di una superficie minima rispetto ai 60.000 ettari del Parco dell’Etna – conclude l’imprenditore – ma di un luogo simbolico che merita rispetto e tutela”.

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