PALERMO – L’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore “Totò” Cuffaro avrebbe inserito ai vertici della Nuova Democrazia Cristiana persone “al di sopra di ogni sospetto”, pur consapevole che ciò non lo avrebbe necessariamente messo al riparo dal rischio di indagini.
È quanto scrivono i magistrati nella richiesta di arresto per l’ex governatore, accusato di corruzione e associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta su nomine e appalti pilotati in Sicilia.
Il retroscena emerge da una intercettazione riportata dagli inquirenti:
«Ma se no sai… io sai che faccio ora? Faccio presidente del partito la moglie di omissis… una che si chiama omissis … moglie del omissis …».
Il riferimento, omissato nelle carte, sarebbe a Laura Abbadessa, moglie del magistrato Massimo Russo. Cuffaro, spiegano i pm, affermava al suo interlocutore di star «collocando in posti chiave della Nuova Dc persone al di sopra di ogni sospetto, pur dubitando che ciò potesse metterlo al riparo dal rischio di indagini».
In un passaggio successivo, l’ex presidente aggiungeva: «Cioè io sto mettendo le cose che devo mettere… ma bastano?».
