Catania, la Filctem Cgil lancia l’SOS per lo stabilimento Pfizer: futuro nero per 650 lavoratori

Catania, la Filctem Cgil lancia l'SOS per lo stabilimento Pfizer: futuro nero per 650 lavoratori

Filctem Cgil: “A Catania il settore farmaceutico è in crisi. Pfizer rischia nuovi tagli”

CATANIA – «La tenuta del settore farmaceutico catanese vacilla: oltre 1.700 addetti diretti, più di 2.000 nell’indotto e un sito simbolo, quello di Pfizer, dove 546 lavoratori e oltre 100 somministrati affrontano un futuro incerto a causa di investimenti insufficienti e volumi produttivi in costante calo». A lanciare l’allarme è la Filctem Cgil di Catania.

Il sindacato evidenzia come nel 2022 allo stabilimento siano stati destinati appena 35 milioni di euro, risorse considerate utili più alla manutenzione che a un vero rilancio industriale. Le previsioni per il 2026 parlano addirittura di soli 10 milioni di euro, una cifra giudicata insufficiente per garantire una prospettiva credibile al sito catanese.

La Filctem denuncia che lo stabilimento avrebbe continuato a produrre «farmaci in declino di mercato», senza introdurre nuove linee capaci di compensare la drastica riduzione dei volumi produttivi. Nel passato, scelte di questo tipo hanno già causato licenziamenti, con un indebolimento della competitività del sito etneo.

«Date le attuali circostanze, non si esclude che possano riproporsi nuovi tagli», afferma il segretario generale Jerry Magno, sottolineando che la crisi non riguarda solo Pfizer ma un intero settore che a Catania conta migliaia di lavoratori.

Secondo il sindacato, le cause del calo occupazionale sono complesse e legate sia a dinamiche industriali globali sia alle strategie delle multinazionali del farmaco. Negli ultimi anni, Pfizer avrebbe registrato una notevole riduzione dei volumi produttivi, ricaduta direttamente sull’attività locale.

La preoccupazione odierna della Filctem per il futuro dello stabilimento è «altissima». Il sindacato denuncia inoltre la mancanza di piani di formazione adeguati, una sicurezza «non all’altezza degli standard richiesti», processi produttivi in difficoltà e il rischio di perdita delle competenze interne.

«Senza nuove linee e senza una programmazione coerente, il rischio di nuovi tagli occupazionali torna concreto, come già accaduto in passato. È indispensabile invertire la rotta», aggiunge Magno.

La Filctem chiede infine «una strategia centrata su innovazione, qualità del lavoro e un confronto stabile tra imprese, sindacati e istituzioni», sollecitando interventi rapidi per difendere l’occupazione, rafforzare la sicurezza e restituire competitività a un settore che resta fondamentale per l’economia e la salute del territorio.

«Il tempo per agire è ora, prima che la crisi diventi irreversibile», conclude il sindacato.

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