La Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati 74 persone nell’ambito di una vasta inchiesta su un traffico internazionale di beni archeologici.
Per 55 di loro, il procuratore aggiunto Fabio Scavone e il sostituto Giovanni Gullo hanno richiesto l’emissione di misure cautelari: 12 in carcere, 35 ai domiciliari e otto con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il gip Simona Ragazzi ha fissato gli interrogatori, che si svolgeranno dal 25 al 29 novembre.
Secondo la Procura, gli indagati – alcuni accusati anche di associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio culturale – avrebbero ricoperto ruoli diversi all’interno di una filiera organizzata del traffico di reperti archeologici. La notizia è riportata da “LiveSicilia”.
Dalle indagini emergono episodi significativi.
A Belpasso, uno degli indagati avrebbe acquistato una moneta antica per 10 mila euro, ricevendone anche un’altra raffigurante Zeus. In un’altra circostanza, sempre a Belpasso, un lotto di monete sarebbe stato comprato per 2 mila euro: tra queste, un denaro siciliano con l’effigie di Re Carlo I d’Angiò, una moneta romana dell’Imperatore Tiberio e un sigillo in bronzo raffigurante un leone e un grillo, risalente al periodo classico-siciliano.
Nello stesso centro etneo, appassionati d’arte avrebbero acquistato monete emesse dalla zecca di Siracusa, per un valore complessivo di 14 mila euro. Le strutture criminali, secondo la ricostruzione, avrebbero operato in due distinte aree e in periodi differenti.
La prima cellula, attiva tra Paternò e altre zone da giugno a dicembre 2021, sarebbe responsabile di scavi clandestini ad Augusta, Ragusa, Aidone, Assoro, Termini Imerese, Cattolica Eraclea e Roccelletta di Borgia. La seconda, operante tra giugno 2021 e ottobre 2022, avrebbe condotto scavi illegali ad Augusta, Siracusa, Lentini, Mineo, Ragusa, Termini Imerese, Mazzarino e Calatafimi-Segesta.
L’indagine ha anche una dimensione internazionale. Due soggetti avrebbero venduto monete archeologiche a una casa d’aste di Monaco di Baviera nel 2021. Parte di questi reperti sono stati successivamente sequestrati dalle autorità tedesche in esecuzione di un ordine d’indagine europeo emesso dalla Procura di Catania. Un altro indagato è accusato di aver ricettato 39 monete greche di provenienza siciliana e di averle cedute a una casa d’aste di Londra tra giugno 2021 e marzo 2022.
La Procura prosegue ora negli accertamenti per ricostruire l’intera rete criminale e verificare il destino dei reperti trafugati, molti dei quali di rilevante valore storico e culturale.
