Torino, trapianto di cuore a 1.600 km senza mai fermare il battito: rivoluzione alle Molinette
TORINO – Un traguardo storico nella medicina dei trapianti arriva dall’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove per la prima volta un cuore è stato prelevato, trasportato e trapiantato a 1.600 chilometri di distanza senza mai interrompere il suo battito.
L’intervento, avvenuto nei giorni in cui ricorre il quarantesimo anniversario del primo trapianto cardiaco eseguito in Italia, segna una nuova frontiera: l’organo, donato da una donna greca, è partito da Atene ed è rimasto in attività per un totale di otto ore, continuando a battere sia nella fase di viaggio sia durante l’impianto nel ricevente.
A rendere possibile l’impresa è stata la tecnologia Ocs Heart (Transmedics), un sistema di perfusione extracorporea che ripristina la circolazione sanguigna e mantiene il cuore battente anche fuori dal corpo. Questo permette di superare il limite critico della ischemia, che normalmente impone un tempo massimo di circa quattro ore tra il prelievo e il trapianto.
L’operazione ha preso avvio quando il Centro Nazionale Trapianti ha segnalato la disponibilità dell’organo. Una squadra delle Molinette è volata in Grecia con un jet privato per effettuare il prelievo. Una volta inserito nella macchina di perfusione, il cuore è ripartito immediatamente ad Atene e ha continuato a battere per circa sei ore fino all’arrivo a Torino.
Il trapianto è stato quindi completato nelle sale operatorie della Cardiochirurgia torinese con l’organo ancora in funzione, stabilendo un nuovo standard che potrebbe rivoluzionare la gestione dei trapianti a lunga distanza e aumentare significativamente il numero di organi utilizzabili.
