Dalla mafia al sociale: a Mascalucia 4 beni confiscati diventano patrimonio della comunità

Dalla mafia al sociale: a Mascalucia 4 beni confiscati diventano patrimonio della comunità

Mascalucia, pubblicato l’avviso per l’assegnazione gratuita dei beni confiscati alla criminalità organizzata

Il Comune di Mascalucia ha pubblicato l’avviso pubblico per la selezione dei soggetti interessati alla concessione d’uso, a titolo gratuito, dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e trasferiti al patrimonio indisponibile dell’Ente. La procedura riguarda quattro immobili di diversa tipologia e collocati in più aree del territorio comunale.

Nello specifico, i beni oggetto dell’avviso sono: un terreno agricolo in contrada Torre Ombra (oggi via Tiziano), un villino con terreno in contrada Mompilieri (oggi via Petrarca), una bottega situata in Corso Michelangelo e un’unità immobiliare ad uso abitativo in via dei Papaveri.

L’Amministrazione comunale ha evidenziato che saranno considerati prioritari i progetti destinati alla creazione di orti sociali, alla realizzazione di giardini a fini ricreativi, allo svolgimento di servizi di protezione civile e ambientale e alle progettualità a vocazione sociale, con particolare attenzione alle iniziative rivolte ai soggetti più fragili della comunità mascaluciese.

Alla selezione possono partecipare comunità, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche, centri di recupero, associazioni di protezione ambientale e operatori dell’agricoltura sociale, purché privi di scopo di lucro.

«Si tratta di un atto di grande valore civile – ha dichiarato il sindaco Vincenzo Magra – La nostra amministrazione considera la destinazione dei beni confiscati come un atto dovuto alla cittadinanza, perché ciò che è stato utilizzato per fini delittuosi deve tornare alla collettività, generando servizi, opportunità e spazi di crescita. Con questo avviso non ci limitiamo ad assegnare degli immobili: stiamo costruendo un modello di partecipazione attiva, dove associazioni, gruppi e realtà del Terzo Settore potranno dare vita a iniziative capaci di rafforzare il tessuto sociale del nostro territorio».

L’assessore al Patrimonio, Damiano Marchese, ha aggiunto che la giunta ha lavorato «con rigore per definire criteri trasparenti, una procedura chiara e un percorso di valorizzazione che garantisca l’utilizzo corretto e utile dei beni confiscati. Questi immobili non devono restare simboli di illegalità passata, ma diventare motori di sviluppo sociale, luoghi vivi, gestiti da realtà competenti e radicate, capaci di offrire servizi e progetti concreti ai cittadini».

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