ZAFFERANA ETNEA. La Procura di Catania ha aperto un fascicolo sull’intossicazione da monossido di carbonio respirato dopo una fuga di gas dall’impianto di riscaldamento del palatenda comunale di Zafferana Etnea, avvenuta sabato sera, mentre si stava disputando la partita di pallavolo femminile tra Zafferana Volley e Volley ’96 Milazzo. L’inchiesta, senza indagati, ipotizza il reato di lesioni colpose. L’impianto di riscaldamento è stato sequestrato dai vigili del fuoco.
Tra i punti da chiarire anche il motivo per cui fosse stato acceso nonostante, pare, non fosse stato ancora neppure collaudato. Per l’emissione di monossido di carbonio alcune giocatrici sono svenute sul posto, altre hanno accusato forti mal di testa e difficoltà respiratorie. In totale 15 persone sono state trasportate all’ospedale Cannizzaro di Catania: per otto, a causa dell’alto livello di CO nel sangue, è stato necessario il ricorso alla camera iperbarica, mentre altre sette sono state sottoposte a ossigeno-terapia nel pronto soccorso. Altre persone hanno fatto ricorso alle cure in altri ospedali, come il Policlinico universitario. Tutti i pazienti sono stati poi dimessi.
«È stata una brutta storia, ma per fortuna si è risolta positivamente e tutte le persone portate in ospedale sono state dimesse» – ha dichiarato il sindaco di Zafferana Etnea, Salvatore Russo. «È stato un incidente: l’impianto era guasto e non andava acceso, ma qualcuno, nell’attivare le luci, ha messo in funzione anche quell’interruttore nel quadro elettrico. Sapevamo che fosse guasto, ma nessuno poteva immaginare ciò che sarebbe successo».
Il primo cittadino si è recato al Cannizzaro per incontrare le atlete coinvolte. «Chi aveva tassi più elevati di monossido è stato trattato nella camera iperbarica – spiega – per gli altri è stata sufficiente l’ossigeno-terapia praticata nel pronto soccorso dello stesso ospedale».
