Paternò, la vicenda assurda del duplice omicidio di Ucrìa. Il procuratore di Patti: “Aspetti da chiarire”

“Siamo di fronte ad una dinamica complessa e fluida, non ci sono testimoni, solo le parole di Russo e del cognato, dobbiamo svolgere accertamenti che dovranno chiarire l’intera vicenda”. A dirlo Angelo Cavallo, procuratore capo di Patti per il duplice omicidio del giorno di Ferragosto ad Ucria nel messinese. Per questi fatti e’stato sottoposto a fermo Salvatore Russo, 29 anni, originario di Paternò.
“Attendiamo l’esito di altri accertamenti – aggiunge – come l’esame autoptico, esami balistici ed altro. Russo ha subito ammesso di aver sparato facendo ritrovare la pistola che aveva gettato ad un edificio abbandonato”. Tutto era nato per una lite banale per un parcheggio ma le indagini dei carabinieri hanno rivelato che si e’ trattata di una vera e propria spedizione punitiva.
“Da li’ e’ nata una colluttazione – aggiunge il procuratore – tutta una serie di passaggi , minacce fino a quando non si e’ arrivati all’epilogo. Russo ha sostenuto in interrogatorio che ha reagito strappando la pistola impugnata da uno degli aggressori e poi ha cominciato a fare fuoco. Chiaramente questa e’ una condotta che stiamo valutando pero’ i dati oggettivi ci dicono che siamo ben lontani dalla legittima difesa perché ciascuna delle vittime e’ stata attinta da un unico colpo in viso, ci sono colpi ad altezza d’uomo anche con molta freddezza”. Il procuratore ha poi confermato che ci sono altri indagati. “E’ una vicenda assurda paradossale – dice – che si e’ sviluppata in un paesino arroccato sulle montagne, un Ferragosto di sangue e follia”. Intanto oggi il magistrato conferirà l’incarico per l’autopsia che si svolgerà nei prossimi giorni. La procura ha chiesto la convalida del fermo per Russo.

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