Bimba uccisa, molti punti restano ancora da chiarire: si attendono gli esami tossicologici

Bimba uccisa, molti punti restano ancora da chiarire: si attendo gli esami tossicologici

Lascia sgomenti la ricostruzione del delitto della piccola Elena, di cui la mamma 23enne Martina Patti si è assunta ogni responsabilità.

Nei prossimi giorni arriveranno sul tavolo del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, anche i risultati degli esami istologici e tossicolocigi, disposti dalla procura. Esiti che saranno importanti per capire se nel sangue della piccola ci fossero tracce di tranquillanti o altri medicinali che potrebbero essere stati usati dalla madre per stordire la piccola, prima di ferirla a morte.

Dall’istituto di medicina legale di Catania sono arrivate le prime importanti indicazioni sull’accaduto. Elena è stata uccisa con un coltello da cucina che non è stato ancora trovato. Il fendente che poi è risultato letale le ha reciso i vasi dell’arteria succlavia, ma la morte non è stata immediata. L’agonia sarebbe terminata dopo più di un’ora dal pasto che Elena aveva consumato a scuola intorno alle 13.

Resta in carcere la mamma, Martina Patti, che davanti al gip di Catania Daniela Monaco Crea ha ammesso di aver ucciso la figlia e si è addossata ogni responsabilità. Lo ha deciso il gip che ha convalidato il fermo a carico della 23enne ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere.

Resta ancora da capire cosa abbia spinto la 23enne, assistita dall’avvocato Gabriele Celesti, ad uccidere. Il movente potrebbe essere la gelosia nei confronti dell’ex compagno Alessandro Del Pozzo, padre della bambina. Il 25enne si è trasferito in Germania e di recente ha una nuova compagna. Una relazione che, a quanto si apprende anche dai familiari, rendeva felice la bimba. Martina Patti potrebbe quindi essere stata colpita da una sorta di sindrome di Medea che si sarebbe aggiunta ad una situazione di difficoltà precedente.

Nonostante la 23enne abbia deciso di collaborare, nel corso dell’interrogatorio di garanzia non ha fatto luce su molti aspetti, che ora saranno proprio gli investigatori e gli inquirenti a dover cercare di chiarire. Martina Patti, infatti, non avrebbe dato versioni convincenti su diversi aspetti del delitto. Non è chiaro, ad esempio, se abbia davvero agito da sola e dove sia avvenuto l’omicidio.

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