Tv, Beppe Fiorello giornalista nella serie ‘I Fratelli Corsaro’: dai romanzi di Salvo Toscano. In prima serata su Canale 5

Tv, Beppe Fiorello giornalista nella serie ‘I Fratelli Corsaro’: dai romanzi di Salvo Toscano. In prima serata su Canale 5

Due fratelli e un intreccio di delitti e passioni nella Palermo contemporanea, tra colpi di scena e segreti di famiglia.

E’ la nuova serie tv `I Fratelli Corsaro´, tratta dai primi quattro romanzi della saga dello scrittore siciliano Salvo Toscano che Giuseppe Fiorello porta in prima serata su Canale 5. Quattro puntate che vedono protagonisti lo stesso Fiorello e Paolo Briguglia: il primo nei panni di Fabrizio, un giornalista dal carattere focoso e donnaiolo, il secondo in quelli di Roberto, un avvocato integerrimo e un fedele marito. Sono due personalità agli antipodi, ma la loro unione si rivelerà fondamentale per risolvere i casi più complessi.

Dagli omicidi di due ex compagne di scuola, che si riveleranno legati a uno scandalo sessuale del loro liceo, alla scomparsa di una giovane badante polacca accusata di aver assassinato l’anziana signora presso cui lavorava, fino all’uccisione di un segretario comunale di un paese vicino a Palermo di cui viene accusato il sindaco, i fratelli Corsaro si trovano a indagare ciascuno nella sua sfera professionale su gialli intricati che con il loro intuito riusciranno a risolvere. «L’idea di questa serie tv nasce semplicemente dalla lettura, dall’aver letto dei romanzi, come spesso mi è capitato. Mi appassiona l’idea di trasformare dei libri in film, legare un progetto a un’ispirazione letteraria», racconta Giuseppe Fiorello in un’intervista a LaPresse.

«Palermo l’ho conosciuta meglio da grande. Sono potuto stare lì quattro mesi e poi anche qui la Sicilia è protagonista come in Stranizza d’amuri», dice Fiorello riferendosi alla sua opera prima da regista che racconta un caso di cronaca avvenuto a Giarre negli anni 80. «Palermo l’ho conosciuta grazie alla serie, ma l’ho conosciuta meglio anche grazie a Paolo che mi ha invitato ogni tanto a visitarla», aggiunge Fiorello rivolgendosi a Briguglia, che sottolinea: «Nei fratelli Corsaro si affrontano anche dei temi sociali: l’occupazione, il lavoro della donna, la Sicilia con tutti i suoi disagi e i suoi pregi. L’ecologia, l’inquinamento, l’ambiente. La realtà e la contemporaneità entrano pienamente nei temi affrontati da questa serie». E’ già in cantiere una seconda stagione? «Non ancora -risponde Fiorello-, sarà stabilito anche dal risultato della prima. Siamo certi di aver fatto un bellissimo lavoro, ci siamo impegnati tantissimo per farla. Ma sarà il pubblico che ne determinerà il successo o meno. Poi, sulla seconda stagione: noi ce lo auguriamo tantissimo». Fiorello si dice «molto onorato del fatto che il pubblico e la critica abbiano accolto Stranizza d’amuri con così grande effetto e stima. Tra questi c’è anche Paolo (Briguglia, ndr) che è stato tra i primi a dirmi delle cose molto belle del film e poteva benissimo non farlo».

«E’ stato bellissimo essere immerso nella atmosfera del film ed è stato sulle ali di questo bellissimo successo che Beppe è arrivato ai Fratelli Corsaro», sottolinea l’attore. Sul set, i due si sono scambiati i ruoli: «Nella sceneggiatura avevo appoggiato il mio nome sul personaggio di Roberto, ma è durato abbastanza poco perché poi ho scoperto che Fabrizio mi dava l’opportunità di fare qualcosa che mi somigliasse meno caratterialmente – racconta il regista -. E’ un personaggio che ho incontrato poco nella mia carriera, con qualche ombra in più, un po’ imperfetto e non troppo stabile. Così a quel punto ci siamo spostati su Fabrizio e abbiamo lasciato questo bellissimo personaggio di Roberto a un attore che lo avrebbe calzato perfettamente. Lui porta in sé parti di me e quindi Paolo adesso è un po’ me». «Io ho un fratello maggiore, quindi so cosa vuol dire essere un fratello minore, che nella geografia della famiglia ha una particolare posizione», spiega Briguglia, che nella serie è appunto il fratello minore di Fiorello. «Ci siamo un po’ trasmessi le nostre esperienze familiari, le abbiamo portate nella serie per raccontare i nostri personaggi. Dopodiché lavorare insieme è stata da subito una grande sinergia. Io ho veramente imparato delle cose importanti da Beppe, mi è piaciuto mol tissimo guardarlo al lavoro da vicino. Se c’è una cosa che non va, lui l’aggiusta subito anche a costo di essere sgradevole».

Briguglia spiega di essere «molto legato a Palermo e molto fortunato a essere nato in questa terra e di non finire mai di scoprirla». «Oggi sembrano passati i difficili anni 90 della lotta alla mafia e di un contesto sociale ancora molto molto duro. Ora però bisogna fare un salto di qualità molto importante. E’ un’epoca in cui il nostro paese attraversa un momento di crisi economica, con ricadute sulla vita quotidiana, la sanità, la pulizia nelle strade… Sembriamo tornati molto indietro e quindi c’è ancora tantissimo lavoro da fare. Questa può essere una terra fantastica, all’avanguardia anche nel settore dell’accoglienza e del turismo, ma vedo che c’è ancora molta approssimazione. Ci sono cantieri aperti che non finiscono mai. La Palermo-Catania è ancora una gincana negli spostamenti in piena stagione turistica, lo stesso la Palermo-Messina. Sembra che la funzionalità di questa terra sia ancora rimandata a un futuro prossimo».

Riguardo l'autore Redazione

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.