
“Da oltre dieci anni presiedo una piccola ma molto fattiva associazione di famiglie di bambini con disabilità del territorio catanese con l’intento di rendere meno gravoso il percorso esistenziale dei genitori e dei nostri piccoli associati. Uno degli scogli maggiori è rappresentato dalla realizzazione per questi ragazzi di una vera inclusione scolastica. A Paternò ad oltre 6 mesi dall’inizio dell’anno scolastico, è ancora irrisolta la questione dell’assistenza scolastica del piccolo Giulio, un bambino di sei anni affetto dalla sindrome di Aicardi-Goutières, una patologia rarissima che non gli consente di camminare e di alimentarsi da solo e che frequenta l’istituto scolastico Guglielmo Marconi di Paternò”.
Si apre così una lettera aperta della presidente dell’associazione “Il sorriso di Riccardo” Maria Teresa Tripodi la quale evidenzia che da 10 giorno il bambino non va più a scuola per la mancanza di un assistente di base perché il piccolo non è in grado di assumere il cibo senza l’aiuto di un adulto che lo imbocchi, in mancanza del quale corre il rischio di soffocare.
“Con questa lettera aperta – afferma Tripodi – evidenziamo la condizione di svantaggio che pesa sul caso di Giulio. A questo punto mancherebbe solo una denuncia ai danni dei genitori perché non mandano il bambino a scuola nell’età dell’obbligo.
Negli anni passati si è provveduto alle necessità del bambino con personale esterno, attraverso i cosiddetti servizi integrativi e migliorativi erogati agli alunni ‘ad alta intensità di cura’ con fondi degli enti territoriali, in difetto della doverosa predisposizione da parte della scuola di proprio personale. Quest’anno, finalmente, sembrava che la scuola, in conformità con i propri doveri istituzionali – si legge nella lettera aperta – avesse provveduto ad individuare tra il personale ATA le figure adatte ad adempiere a tali funzioni: ma non è stato così. Mamma Pamela e papà Angelo hanno chiesto, giustamente, conto e ragione di quanto accaduto e, soprattutto, se fosse presente personale assegnato all’assistenza di Giulio e dotato di adeguate competenze. È intercorsa una fitta corrispondenza tra la scuola e la famiglia e nelle more dell’individuazione di personale scolastico in grado di potere assistere Giulio in condizioni di sicurezza, il piccolo è stato provvisoriamente assistito da personale esterno pagato con risorse della famiglia e della scuola in considerazione del fatto che il contratto stipulato con l’operatrice esterna sarebbe scaduto il 7 febbraio, con una pec la famiglia ha chiesto alla scuola indicazioni circa l’assistenza che sarebbe stata erogata nel prosieguo; tale richiesta è rimasta ad oggi priva di riscontro” si chiude così la lettera aperta della presidente dell’associazione “Il sorriso di Riccardo”.