L’addio a Papa Francesco, oltre 160 delegazioni da tutto il mondo: a Roma massime misure di sicurezza

L’addio a Papa Francesco, oltre 160 delegazioni da tutto il mondo: a Roma massime misure di sicurezza

Con la Messa esequiale celebrata oggi alle 10, sul sagrato della Basilica di San Pietro, Papa Francesco viene salutato come pastore e discepolo di Cristo.

Con questo rito funebre si vuole esprimere la fede della Chiesa in Cristo Risorto. A presiederlo, in lingua latina e secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis nella nuova edizione del 2024 con le semplificazioni volute da Papa Bergoglio, è il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re. I concelebranti sono 980, fra cardinali, vescovi e sacerdoti, ci sono poi 200 ministri della Comunione e oltre 4 mila presbiteri nella parte destra del sagrato, dove si trova la statua di San Pietro. Sono stati predisposti 225 pissidi per i fedeli, mentre per i sacerdoti sono stati preparati 80 calici e altrettante pissidi. Davanti l’altare, sulla destra, l’icona della Salus Populi Romani.

Sono scattate già nella notte le `massime´ misure di sicurezza per l’ultimo saluto a Papa Francesco. Roma si blinda con servizi che prevedono l’impiego di 4mila uomini e donne delle forze dell’ordine. La prima fase del dispositivo ha previsto la perimetrazione dell’area, il presidio delle strade e l’attivazione dei checkpoint per il filtraggio e il controllo dei fedeli. L’intera area urbana che ricade sul territorio italiano a ridosso della Basilica di San Pietro, con una geografia ampliata, è stata suddivisa in cinque diverse zone. Massima attenzione ai corridoi dedicati all’arrivo in Vaticano delle delegazioni straniere.
L’anello di sicurezza centrale, a ridosso dell’area di massima sicurezza di piazza San Pietro, sarà interessato da attività di pattugliamento a medio e ampio raggio con l’impiego dinamico di equipaggi delle forze di polizia. In campo tiratori scelti e reparti speciali delle forze di polizia, tra cui cinofili e artificieri. Impiego straordinario di risorse anche per i Vigili del Fuoco, con i nuclei Nbcr, per la Polizia di Roma Capitale e la Protezione Civile. Al mondo del volontariato sarà affidato il compito di integrare le liste di sicurezza con il presidio dei varchi e l’assistenza ai pellegrini, che potranno assistere alle esequie in strada anche attraverso i maxi schermi lungo via della Conciliazione, a piazza Pia, piazza Risorgimento e fino a piazza Cavour. “Ci aspettiamo circa duecentomila persone – ha detto ieri al termine del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica il prefetto di Roma, Lamberto Giannini – però siamo predisposti per accogliere ancora più persone”.
Tutta l’area sarà monitorata dall’alto dagli elicotteri delle forze dell’ordine. Sulla Città del Vaticano e ad ampio raggio sulle zone del centro dove passerà il corteo funebre e’ stato disposto il divieto di sorvolo. Per la difesa dei cieli ci saranno anche assetti speciali dell’Aeronautica militare e i bazooka antidrone, dispositivi in grado di inibire le onde radio e far atterrare eventuali velivoli. Controllo del territorio con pattuglie di superficie e del sottosuolo, in particolare delle stazioni della metropolitana, e bonifica del Tevere con la Polizia fluviale impegnata nel tratto del fiume che lambisce la zona del Vaticano.

Sono oltre 160 le delegazioni ufficiali confermate fino a ieri sera e che parteciperanno stamane alle 10.00 ai funerali di papa Francesco in Piazza San Pietro. Siederanno tutte sul sagrato vaticano, a destra dell’altare guardando la facciata della basilica. Al posto d’onore ci sarà la delegazione del Paese natale del Pontefice, l’Argentina, guidata dal presidente della Repubblica Javier Milei, con la sorella Karina quale segretaria generale della Presidenza.
Quindi quella italiana, con in testa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme alla figlia Laura e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: della delegazione faranno parte, tra gli altri, anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, i vice presidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l’ambasciatore presso la Santa Sede Francesco Di Nitto.
L’ordine della postazioni sul sagrato prevede poi i sovrani regnanti nell’ordine alfabetico del Paese (ma in francese), tra cui quelli del Belgio Re Filippo con la regina Matilde, di Danimarca Regina Mary, di Spagna Re Felipe VI con la Regina Letizia, di Giordania Re Abdullah II accompagnato da Rania, di Monaco Principe Alberto con la consorte Charlene, di Svezia Re Carlo Gustavo con la Regina Silvia.
Teste coronate arriveranno anche dagli Emirati arabi, dal Lesotho, dal principato di Andorra e da quello del Lichtenstein; a Roma anche i granduchi del Lussemburgo, mentre fra i principi ereditari ci saranno William per il regno Unito e la principessa Mette-Marit di Norvegia.
Per quanto riguarda i capi di Stato, siederanno sempre in ordine alfabetico francese del Paese. Tra i presenti, il tedesco Frank-Walter Steinmeier con il cancelliere Olaf Scholz; il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva; lo statunitense Donald Trump con la consorte Melania; il francese Emmanuel Macron con la consorte Brigitte; l’ungherese Tamas Sulyok con il primo ministro Viktor Orban.
Previsto poi l’ucraino Volodymyr Zelensky con la moglie Olena, ma ieri Zelensky ha fatto sapere che potrebbe non partecipare, a causa di importanti «incontri militari» che dovrà tenere. «Se non sarò presente in tempo, l’Ucraina sarà rappresentata a un livello adeguato. Il ministro degli Esteri e la first lady saranno presenti. Per quanto mi riguarda, è importante essere qui. Oggi in Ucraina si terranno diversi incontri militari», ha dichiarato visitando il luogo dell’attacco russo su Kiev.
Per l’Unione Europea ci saranno il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, quella della Commissione Ursula Von der Leyen, l’alta rappresentante per gli Affari esteri Kaja Callas e la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola. Per l’Onu ci sarà il segretario generale Antonio Guterres.
La Cina sarà rappresentata dal vice presidente Chen Chin-Jen. La Federazione russa dalla ministra della Cultura, Olga Borisovna Lyubimova. Israele dall’ambasciatore presso la Santa Sede Yaron Sideman. La Palestina (che è riconosciuta dalla Santa Sede) dal primo ministro Mohamed Mustafa.

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