
I carabinieri di Catania stanno svolgendo «approfondimenti» sull’arma del delitto con cui il 62enne ieri sera ha sparato e ucciso il figlio di 23 anni, Carlo La Verde, a San Gregorio nel tentativo di fermare una rissa nella villa di cui è gestore e salturiamente adibita a eventi dove si stava svolgendo una festa privata.
Analisi per capire se fosse legalmente detenuta, come parrebbe dalle prime informazioni. Sono in corso dalle prime ore del mattino le audizioni dei testimoni e di «tutti gli interessati che hanno preso parte alla festa o che hanno comunque potuto aver modo di sentire» ha spiegato ai cronisti il comandante dei carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania, capitano Riccardo Capodivento. «Pare che ci siano stati alcuni giovani che avrebbero cominciato una lite», ha detto il militare parlando di «tragico evento»
. Il 62enne «gestore della location avrebbe cercato di sedare gli animi e calmare la lite» e nel farlo «avrebbe estratto una pistola e sparato alcuni colpi in aria». «Ci sarebbe stata un’escalation», aggiunge il capitano e «nello stesso momento sarebbero partiti altri due colpi». Il figlio è stato «colpito mortalmente» mentre un un altro giovane, ferito a una gamba, «non è in pericolo di vita» ed è stato trasportato in un ospedale di Catania. Sono in corso indagini da parte degli investigatori del nucleo operativo della Compagnia e dei militari delle sezioni investigazioni scientifiche per i rilievi tecnici.
«Una tragedia che ci ha lasciati senza parole. L’intera comunità è sconvolta, sotto choc». A dirlo all’Adnkronos è Sebastiano Sgroi, sindaco di San Gregorio di Catania, dopo la morte del 23enne, Carlo La Verde, colpito a morte da un proiettile esploso da padre. L’uomo, un imprenditore di 62 anni, è stato arrestato dai carabinieri che indagano sulla vicenda per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. La tragedia si è consumata ieri notte in una villa del piccolo centro di 11.500 abitanti alle porte di Catania, dove si stava festeggiando un compleanno. Nella villa, saltuariamente adibita a eventi privati e gestita proprio dall’imprenditore in via Bellini, sarebbe scoppiata una lite. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Nucleo operativo della Compagnia di Gravina di Catania, l’imprenditore avrebbe esploso alcuni colpi in aria per sedare la rissa e calmare gli animi, ma durante le fasi concitate uno dei proiettili avrebbe colpito all’addome il figlio, non lasciandogli scampo. Ferito a una gamba anche un 30enne, trasportato in ospedale per le cure del caso e già dimesso.
«Non conoscevo personalmente né il padre né il ragazzo – dice il primo cittadino che stamani non appena appresa la notizia si è recato sul posto -. La famiglia La Verde, però, vive a San Gregorio da tantissimi anni, è una famiglia nota e perbene, per quello che so io mai coinvolta in fatti di cronaca. Sono profondamente addolorato per quanto successo e, come la comunità che rappresento, sono sconvolto. Le indagini accerteranno cosa è accaduto, ma quello che resta è il dolore per una giovane vita spezzata, un ragazzo di 23 anni che ha perso la vita e che non sarà più tra noi. Da padre di famiglia, prima ancora che da sindaco, provo un dolore enorme», conclude.