Biancavilla, in un volume tutte le commedie di Giuseppe Tomasello: comicità e riflessione sociale

Biancavilla, in un volume tutte le commedie di Giuseppe Tomasello: comicità e riflessione sociale

“Biancavilla in palcoscenico”: le commedie di Giuseppe Tomasello in un volume tributo

Il mondo contadino, la coralità popolare, il classismo sociale e il desiderio di riscatto: è questa la Sicilia perduta ma ancora viva nella memoria collettiva, che Giuseppe Tomasello ha saputo restituire con le sue commedie teatrali dialettali.

Oggi, questo patrimonio culturale viene cristallizzato nel volume “Biancavilla in palcoscenico”, edito da Nero su Bianco, che raccoglie l’intera produzione teatrale dell’autore, già noto come “l’ultimo poeta contadino”.

Un teatro che racconta la Sicilia autentica

Con uno stile che alterna comicità vivace e riflessione sociale, Tomasello ha saputo ritrarre Biancavilla in tutte le sue sfumature: dalle tradizioni al dialetto, dagli usi e costumi fino a valori universali come famiglia, fede cristiana, amore e lotta di classe.

Tra le opere più celebri contenute nel volume: “Nobili e riccu”, “A fuitina”, “U patri all’antica”, “U merru chiacchiaruni”, “U cuttigghiu”, “U villicu”, “Cornelio scanzacorna”, “U zziu d’America”, “Turi Pidda” e “La nascita di Gesù”.

Il legame con Turi Ventura

Alcune di queste commedie sono state interpretate magistralmente da Turi Ventura, attore della compagnia “I Quattro Soldi”, che con la sua maschera scenica ha saputo incarnare l’anima del biancavillese. Ventura, scomparso nel 2005, è stato un interprete amatissimo e fondamentale per la diffusione delle opere di Tomasello.

Il volume rappresenta quindi un omaggio congiunto sia a Giuseppe Tomasello (scomparso nel novembre 2024) che a Ventura, celebrando due figure simbolo della cultura popolare etnea.

Contributi critici e valore etno-antropologico

Arricchiscono il volume i contributi di Alfio Lanaia, che analizza la dimensione dialettale e antropologica delle commedie, e Vincenzo Randazzo, che racconta il sodalizio artistico tra Tomasello e Ventura.

«Le commedie di Giuseppe Tomasello – sottolinea Lanaia – si possono leggere anche come prezioso documento etno-antropologico di un passato che non c’è più a causa della velocità con cui il mondo si è trasformato nell’ultimo mezzo secolo».

«Il teatro tomaselliano – aggiunge Randazzo – va ripreso, riproposto in scena, messo a disposizione dei biancavillesi e magari di un pubblico più ampio».

Il poeta contadino

Nato nel 1933 a Biancavilla e scomparso nel 2024, Giuseppe Tomasello – detto “Puddu” – ha vissuto una vita legata alla terra, al Simeto e all’Etna. Ha iniziato come poeta dialettale, vincendo decine di premi e promuovendo per anni la rassegna “Sciuri di Mungibeddu” insieme a Placido Benina.

Politicamente impegnato come consigliere comunale del PCI, Tomasello è stato anche un uomo aperto alla modernità: poco prima della morte si è emozionato nel vedere una sua poesia trasformata in canzone pop grazie all’intelligenza artificiale: «Sugnu sicilianu e mi ni vantu…».

Un artista che ha saputo raccontare con autenticità un mondo che non c’è più, lasciando un’eredità culturale che merita di essere letta, rappresentata e tramandata.

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