
Biancavilla rende omaggio a Vincenzo Uccellatore con la rassegna “Volti e Memorie”
Un pubblico attento e partecipe ha affollato la sala del Circolo Castriota di Biancavilla in occasione della serata dedicata a Vincenzo Uccellatore, magistrato, presidente di sezione del Consiglio di Stato e figura centrale della pubblica amministrazione italiana del secondo Novecento.
L’incontro ha inaugurato la rassegna “Volti e Memorie di Biancavilla”, promossa dallo stesso Circolo per valorizzare personalità che hanno segnato, in modi diversi, la storia della comunità.
Un servitore dello Stato
A fare gli onori di casa sono stati Giosuè Greco, presidente del Circolo, e il sindaco Antonio Bonanno, che hanno sottolineato l’importanza di riportare alla memoria collettiva figure come quella di Uccellatore, spesso rimaste ai margini del racconto pubblico.
«Parlare di Vincenzo Uccellatore – ha dichiarato il sindaco Bonanno – significa evocare una figura di altissimo profilo istituzionale e umano. Un servitore dello Stato guidato da rigore, sobrietà e profondo senso del dovere».
Tre ritratti, un’unica eredità
Il cuore dell’incontro è stato affidato a tre relatori, ciascuno dei quali ha tracciato un profilo diverso ma complementare del magistrato:
- Vincenzo Salamone, presidente del TAR Campania, ha rievocato gli anni in cui Uccellatore fu alla guida del Consiglio di Stato (1976–1979), evidenziando la sua visione della giustizia amministrativa come garanzia di legalità ed equilibrio democratico.
- Agatino Cariola, professore ordinario di diritto costituzionale all’Università di Catania, ha illustrato il contributo di Uccellatore al processo di attuazione dell’autonomia speciale siciliana, mettendo in luce la sua capacità di coniugare tecnica e visione politica.
- Maria Giovanna Uccellatore, dirigente del MUR e figlia del magistrato, ha offerto una testimonianza personale sul rigore etico, la sobrietà e l’integrità del padre.
A moderare l’incontro è stato Rosario Di Grazia, dottore di ricerca in giurisprudenza, che ha saputo connettere le diverse voci restituendo coerenza e profondità al dialogo.
Una memoria viva e attuale
A chiudere la serata è stato Antonio Mursia, assegnista di ricerca presso La Sapienza di Roma, con un intervento che ha trasformato la commemorazione in riflessione:
«Rammemorare una figura come Vincenzo Uccellatore – ha detto – non significa cedere alla nostalgia, ma interrogare il nostro presente sul significato autentico del servizio alle istituzioni».
La rassegna “Volti e Memorie di Biancavilla” continuerà nei prossimi mesi, con l’obiettivo di riportare alla luce le biografie di uomini e donne che hanno reso onore alla città. In un’epoca in cui tutto sembra sfumare nell’immediatezza, la memoria di Uccellatore emerge come esempio di coerenza, discrezione e rigore civile.