
Catania, nominato il nuovo CdA dell’Opera Diocesana Assistenza: fine del commissariamento dopo 8 anni
Con un decreto firmato dall’Arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, si è ufficialmente conclusa la lunga fase di commissariamento dell’Opera Diocesana Assistenza (ODA), durata ben otto anni. L’ente, che gestisce servizi per circa 1500 assistiti con disabilità psichiche e motorie, e conta oltre 300 dipendenti, ha ora un nuovo Consiglio di Amministrazione.
L’avvocato Adolfo Landi, già Commissario Straordinario dell’ODA, è stato nominato presidente dell’Ente. A coadiuvarlo saranno:
- il dott. Niccolò Notarbartolo,
- l’ing. Gaetano Mancini,
- il dott. Valerio Garozzo,
- l’avv. Massimo Maria Portera.
«Affinché, coadiuvato dal Consiglio di amministrazione, provveda a trovare soluzioni risolutive dello stato dell’Opera, a vantaggio degli ospiti e dei dipendenti», si legge nel decreto dell’Arcivescovo. «Sono fiducioso che i membri del Cda agiranno con responsabilità e lungimiranza», ha aggiunto mons. Renna.
Vertenza stipendi: preoccupazione tra i sindacati
Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro in Prefettura a Catania tra i rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl Salute e Nursind Cgs, il Viceprefetto Aggiunto Fabio Magnano e l’ormai ex Commissario Straordinario Adolfo Landi.
Durante la riunione, Landi ha comunicato ufficialmente la fine del suo mandato come Commissario, avvenuta in concomitanza con l’avvio del piano di risanamento e l’imminente insediamento del nuovo CdA.
I sindacati, pur congratulandosi per le nomine, hanno espresso forte preoccupazione per le sorti dei lavoratori della Fondazione, molti dei quali non percepiscono lo stipendio da diversi mesi.
«Rimaniamo in attesa del prossimo incontro prefettizio – dichiarano i sindacati – già calendarizzato tra 15 giorni. Richiediamo però un confronto immediato con il nuovo CdA per cercare soluzioni concrete al pagamento degli stipendi arretrati. È urgente dare risposte rapide a chi da mesi vive una situazione di forte disagio economico e sociale».
La sfida principale per il nuovo Consiglio di Amministrazione sarà dunque non solo il rilancio organizzativo dell’ODA, ma soprattutto la tutela dei lavoratori e dei servizi essenziali per gli assistiti.