
Prosegue con decisione l’attività di contrasto all’abusivismo nel settore turistico promossa dal Comune di Catania, su impulso del sindaco Enrico Trantino. Le Direzioni comunali del Turismo e della Polizia municipale hanno intensificato i controlli sull’intero territorio urbano, con l’obiettivo di garantire la regolarità delle attività ricettive e tutelare i diritti dei visitatori.
Dal 9 aprile al 30 maggio 2025, la sezione Tributi Locali della Polizia Municipale ha effettuato 450 accertamenti, elevando 101 verbali di infrazione. Tra le violazioni più frequenti, la mancanza del Codice identificativo nazionale (CIN) in 13 strutture, per un importo complessivo di 21.027 euro, e la mancata esposizione del codice in altre 88 strutture, con sanzioni per 89.540 euro.
L’importo totale delle sanzioni, comprese le spese di notifica, raggiunge i 110.000 euro. Il Comune ha già avviato le procedure per il recupero delle somme non versate, notificando 138 verbali non oblati: 49 tramite PEC e 89 con raccomandata.
Particolare attenzione è stata riservata anche all’imposta di soggiorno relativa al 2023, per cui sono stati richiesti 16.215 euro, inclusi 13.800 euro per violazioni e 2.415 euro di spese accessorie. In caso di mancato pagamento entro 60 giorni, si procederà con l’iscrizione a ruolo tramite il soggetto Rti Municipia.
«Le nostre azioni mirano a far emergere l’offerta turistica sommersa – afferma l’amministrazione – per garantire un mercato più equo, trasparente e sicuro per residenti e turisti».
Attualmente, nel Comune di Catania risultano attive 4.156 strutture ricettive: 3.744 appartamenti per affitti brevi, 254 B&B, 83 affittacamere, 50 hotel, 22 case vacanza e 3 agriturismi.